Società

Quel “pasticciaccio brutto” della totalizzazione Inps

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ROMA (WSI) – Devo questo articolo a Marco Liguori, amico e famoso giornalista sportivo, che a un certo punto della sua carriera si è trovato a fare i conti con quel mostro della totalizzazione. Vediamo prima il caso e poi le implicazioni generali.

Marco Liguori dopo aver versato i contributi per 16 anni e 8 mesi all’INPGI (l’Istituto previdenziale dei giornalisti) e all’INPS per 3 anni e 5 mesi come Cococo (Collaborazione Coordinata Continuativa) chiede la possibilità di accedere alla pensione minima; la richiesta viene rigettata in quanto i due periodi sono coincidenti.

Sin qui, nulla da eccepire: se per il conteggio dell’anzianità contributiva non vanno considerati i periodi lavorativi di sovrapposizione, non è possibile piegare la ratio legislativa che evidentemente ha voluto porre un freno a distorsioni che avrebbero potuto far maturare i requisiti pensionistici ben prima del raggiungimento dell’età pensionistica.
Si provi a pensare a tal riguardo a quanti hanno affiancato al lavoro dipendente una libera professione più o meno occasionale; la regola è chiara (si veda anche la pagina INPS): la contribuzione accreditata per periodi coincidenti deve essere conteggiata una volta sola. Stop, il caso è chiuso.

Un momento, non siamo precipitosi… ma che fine fanno i contributi che il lavoratore è stato obbligato a versare? Ma che domande, suvvia, siamo in Italia! Se li tiene l’INPS, arrivederci e grazie!

E qui sta la stortura dell’istituto della totalizzazione: se dei contributi versati non danno origine ad alcun trattamento previdenziale, tanti o pochi che siano, devono essere restituiti! E in base al momento della restituzione, i contributi dovranno anche essere rivalutati.

Per concludere, anziché rivedere alcune pensioni anacronistiche come le Baby pensioni (14 anni 6 mesi e 1 giorno, ricordate?) o le pensioni da nababbi oltre i ventimila euro al mese, l’INPS sembra non farsi scrupolo nei confronti di quanti hanno versato senza che maturasse alcun riconoscimento.

All’amico Marco Liguori, dopo aver scritto ai giornali (qui e qui), al Presidente della Repubblica e al Presidente della Camera, senza ottenere peraltro risposta, non resterà che farsene una ragione, a meno che… a meno che, questa casistica non riguardi davvero tante persone e quindi non si possa intentare un contenzioso con questo Stato, sempre più pronto a prendere e sempre più restio a dare.

L’autore ha raccolto scupolosamente le informazioni, ma resta a disposizione degli enti previdenziali per eventuali precisazioni.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Mazziero Research – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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