ROMA (WSI) – “Il nome del nuovo capo dello Stato? Ce l’ho in una tasca, scritto su un foglietto. Lo tengo ben chiuso”, dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi, scherzando, ai giornalisti che lo aspettano a Palazzo Madama, mentre si fa sempre più febbrile l’attesa per conoscere i candidati al Quirinale, e al momento, e non mancano le tensioni.
Renzi, reduce dell’assemblea dei deputati del Pd, afferma che “c’è stato un riferimento forte a una figura politica”. Il colloquio con Forza Italia è stato civile”. Berlusconi e i suoi chiedono che “non vi sia nessuno che abbia avuto una ‘storia militante nel nostro partito'”, ma noi “non accettiamo veti”. Ora l’obiettivo – domani si inizia a votare – è per il premier “chiudere entro il fine settimana e contemplare anche la domenica. ma spero che non ce ne sia bisogno”.
Dopo avere poi incontrato i senatori del Pd Renzi ha affermato che “dobbiamo avere la consapevolezza che stavolta non possiamo sbagliare. Abbiamo interesse a dare un presidente della repubblica autorevole, solido e di garanzia costituzionale. giochiamo a viso scoperto e con il vento in faccia”.
Intanto si apprende che l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini è stato ricevuto a Palazzo Chigi. Anche il suo nome è tra quelli che circolano nella rosa dei cosiddetti “quirinabili”.
In realtà la partita si giocherebbe su tre nomi: Sergio Mattarella, Giuliano Amato e l’attuale ministro dell’economia Pier Carlo Padoan. Senza dimenticare Romano Prodi, che i bookmakers danno per favorito. Giuliano Amato sarebbe il preferito di Silvio Berlusconi, ma è proprio Amato il pomo della discordia con Renzi. “Non posso accettare che mi venga imposta la candidatura di Amato sulla quale c’è già l’accordo tra Berlusconi e D’Alema”.
Lo scopo del premier potrebbe essere dunque, stando a quanto riporta Il Corriere proporre all’ex Cavaliere il nome di Mattarella. E spunta la proposta di Grillo che pur di rompere il Patto del Nazareno fa il nome di Romano Prodi. Un nome che rischia di generare non poche crepe anche nel Movimento 5 Stelle e di allontanare da Renzi l’ala sinistra del PD, in primis Civati.
Mentre sembra presa la decisione in casa Lega e Fratelli d’Italia. “Non mi piace la scheda bianca, è decidere di non decidere. Ecco perché vogliamo lanciare un segnale di speranza, un percorso condiviso che ci auguriamo non sia solo di Lega e Fratelli d’Italia candidando alla presidenza della Repubblica Vittorio Feltri”, dicono Matteo Salvini e Giorgia Meloni a Montecitorio.
“Ho sentito Feltri questa mattina – aggiunge Salvini – ed è orgoglioso di questa attenzione: al contrario di altri noi non facciamo nomi senza aver prima sondato”.
La carta del M5S per mettere in crisi il Patto del Nazareno è Pierluigi Bersani. Oltre a lui e Prodi, la rosa dei dieci nomi che verranno scelti alle Quirinarie si completa con Raffaele Cantone, Lorenza Carlassare, Nino Di Matteo
Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Romano Prodi, Salvatore Settis, Gustavo Zagrebelsky.
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Tra i nomi fatti nella plenaria c’erano anche quelli di Stefano Rodotà, Fulco Pratesi, don Luigi Ciotti, Salvatore Borsellino, Luciano Canfora, Dario Fo, Umberto Eco, Rosy Bindi, Piercamillo Davigo, Nicola Gratteri, Roberto Scarpinato, Sergio Mattarella e Massimo Bray.
In un’immagine scattata della lista stilata da uno dei deputati si possono leggere tra gli altri anche i nomi di Paolo Maddalena, Antonio Di Pietro, Pratesi, Alloggia, Gianulli, Agosti, Savona, De Ferraris, Pace, Giancarlo Magalli e persino Alberto Perino, il leader del movimento No Tav, e il suo sostenitore spirituale, lo scrittore Erri De Luca. Nella colonna di destra (vedi allegato) c’è anche il nome di Luca Ciarrocca, fondatore ed ex direttore di Wall Street Italia.
(Lna-DaC)