Quota 100: per Mef non c’è nessun allarme sui conti. Gualtieri: “Resterà fino a scadenza triennale”
Non c’è nessun allarme sulla spesa previdenziale derivante da quota 100. Lo mette nero su bianco il Ministero dell’Economia e delle Finanze smentendo le notizie riportate dalla stampa nei giorni scorsi. Tutto è partito dall’elaborazione estrapolata dai dati contenuti nel Rapporto n. 20 sulle “Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario” della Ragioneria Generale dello Stato che avrebbe individuato in 63 miliardi di euro la spesa per introduzione di quota 100 nell’arco di 18 anni.
In merito alle notizie di stampa relative a un maggior onere pensionistico di 63 miliardi di euro derivante dalle misure del decreto legge n. 4/2019 (cd. quota 100), ai sottolinea che questo dato non trova alcun riscontro nelle stime della Ragioneria Generale dello Stato.
Così il Mef in un comunicato stampa sottolineando che “il valore ampiamente sovrastimato di 63 miliardi di euro risulta essere il frutto di un’elaborazione giornalistica non corretta dal punto di vista logico, operata a partire”, in quanto si limita a distribuire in maniera uniforme sull’intero periodo considerato dal Rapporto (2019-2036) il valore medio della variazione del rapporto della spesa/PIL (0,2%) stimato rispetto allo scenario base”.
Si tratta pertanto di una quantificazione non imputabile al Ministero dell’Economia e delle Finanze né certificata in alcun modo dai dati forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato.
Il Ministero inoltre precisa che, tenendo conto dei dati più aggiornati del monitoraggio sulla misura in questione, i costi complessivi saranno invece sensibilmente inferiori a tale cifra. Intanto il titolare del dicastero di via XX Settembre precisa il destino dell’anticipo pensionistico introdotto dal precedente governo. “La flat tax è archiviata e Quota 100 resterà fino alla scadenza triennale” così ha sottolineato il ministro Gualtieri un’intervista a Repubblica.