Macinano record su record le quotazioni dell’oro, che ieri hanno toccato un nuovo massimo, grazie alle aspettative del prossimo taglio dei tassi d’interesse da parte dalla FED e dall’appeal del metallo come bene rifugio. Il contratto spot è poco lontano dal picco toccato ieri, a 2.265 dollari l’oncia, e scambia a 2.255 dollari, mentre il contratto future giugno sale di un altro 0,8% a 2275 dollari l’oncia.
Le cause del rally
Joseph Cavatoni, strategist di mercato presso il World Gold Council, ha dichiarato alla CNBC: “Credo che questo sia un momento davvero entusiasmante per l’oro. Ciò che lo sta guidando è, credo, la fiducia che molti speculatori del mercato stanno ricevendo dai tagli della Fed”.
Gli analisti si aspettano che la Federal Reserve statunitense tagli i tassi di interesse a giugno. Un’aspettativa rafforzata dai dati pubblicati venerdì scorso: l’inflazione Pce – considerata dalla Fed il barometro più importante dei prezzi – è salita del 2,8% su base annua, il che ha alimentato le speranze degli operatori sul fatto che la banca centrale Usa possa procedere senza indugi sul fronte dei tassi.
Vale la pena ricordare che i prezzi dell’oro tendono ad avere una relazione inversa con i tassi di interesse: quando questi ultimi scendono, l’oro diventa più attraente rispetto agli asset a reddito fisso come le obbligazioni, che avrebbero rendimenti più deboli in un contesto di bassi tassi d’interesse.
Non solo. Il rally dell’oro finora è stato alimentato dai forti acquisti delle banche centrali mondiali nel tentativo di diversificare i portafogli di riserve a causa dei rischi geopolitici, dell’inflazione interna e della debolezza del dollaro statunitense. Secondo i dati del WGC, la Cina è il principale motore della domanda dei consumatori e degli acquisti di oro da parte delle banche centrali.
Cosa dicono gli analisti
Secondo Caesar Bryan, gestore di portafoglio della società di gestione degli investimenti Gabelli Funds, i prezzi dell’oro sono stati spinti al rialzo anche dalla domanda estera.
“In Cina, gli investitori privati sono stati attratti dall’oro perché il settore immobiliare sta andando male”, ha detto Bryan, aggiungendo che l’economia generale della Cina è rimasta debole e il suo mercato azionario e la sua valuta non hanno avuto un buon andamento”.
Spiega a questo proposito, Claudio Wewel, FX Strategist di J. Safra Sarasin, “Riteniamo che questi acquisti facciano parte di un maggiore sforzo per ridurre la dipendenza politica dal dollaro USA, per il quale il congelamento degli asset russi in dollari all’inizio della guerra in Ucraina ha probabilmente agito da importante catalizzatore. In sostanza, l’aumento della domanda istituzionale ha creato una ” central bank put ” che protegge l’oro dagli alti livelli di rendimento reale prevalenti. Sebbene la domanda istituzionale sia significativa, il suo volume rimane inferiore a quello degli acquisti privati. In questo spazio, i consumatori cinesi e indiani rimangono i protagonisti. Tuttavia, gli incentivi a investire in oro sono chiaramente aumentati per gli acquirenti cinesi, date le prospettive di crescita più deboli e la sottoperformance del mercato azionario cinese. Non si intravede nemmeno un miglioramento del mercato immobiliare cinese. I forti controlli sui capitali e l’assenza di valide alternative di investimento rendono i lingotti e le monete d’oro un attraente rifugio sicuro per gli investitori cinesi. Inoltre, il costo opportunità di detenere oro è relativamente basso per gli investitori cinesi, dati i bassi tassi di interesse”.
Discorso diverso per l‘India, che “a differenza della Cina, mostra dinamiche macro dell’India forti, con una crescita del PIL superiore al 6% nel 2023. Data l’importanza del mercato indiano per la domanda di gioielli, riteniamo che le dinamiche di crescita dell’India dovrebbero trasformarsi in un driver strutturale sempre più importante per il prezzo dell’oro. Mettendo insieme questi elementi, ci aspettiamo che l’aumento della domanda strutturale dei mercati emergenti sostenga l’oro a livelli elevati per tutto l’anno. Tuttavia, nel breve termine è giustificata una certa cautela, dato che il metallo appare eccessivamente acquistato da un punto di vista tattico”.