A meta’ aprile la Borsa Italiana SpA ha stretto un accordo con Instinet – la piu’ grande societa’ di brokeraggio per clienti istituzionali del mondo – per promuovere la transazione dei titoli trattati a Milano a livello globale.
Instinet Corporation, che e’ controllata dal colosso dell’informazione Reuters Group PLC, ha una rete di brokeraggio che si estende ai titoli trattati in 40 paesi nel mondo. E’ membro diretto di 19 mercati di scambi in Asia, Europa e Nord America. L’ultimo di questi accordi e’ avvenuto il 17 aprile con la Borsa Italiana SpA.
Instinet e’ un broker i cui servizi nel mondo sono offerti esclusivamente ai clienti istituzionali – banche, broker, assicurazioni, fondi d’investimento. L’unico paese in cui si rivolge direttamente ai piccoli investitori sono, per ora, gli Stati Uniti.
Instinet non svolge attivita’ di gestione del portafoglio (asset management), trading proprietario o ricerche competitive a fini di lucro, ma si limita unicamente a un’attivita’ pura di brokeraggio e clearing (la riconciliazione e la compensazione dei conti).
Wall Street Italia ha intervistato l’amministratore delegato di Instinet Europe, Janusch Raft, per capire meglio cosa significa questo accordo per gli investitori italiani da una parte, e per le aziende italiane quotate in borsa dall’altra.
WSI: Qual’e’ il motivo che vi ha spinti a stringere un patto con la borsa italiana?
Raft: Negli ultimi tre anni, l’Italia e’ diventato un mercato finanziario importante per gli investitori stranieri: e’ il quarto mercato di scambio azionario di Europa. Inoltre, abbiamo un preciso piano di espansione a livello globale, e ovviamente l’Europa ne fa parte.
WSI: piu’ precisamente, in cosa consiste il progetto Europeo di Instinet?
Raft: da un punto di vista della clientela, mentre negli Usa la strategia e’ per il largo consumo (cioe’ i piccoli investitori), in Europa e’ solo per gli investitori istituzionali. La ragione principale ha a che fare con i diversi regolamenti in vigore nei due continenti.
Da un punto di vista delle infrastrutture tecnologiche, la nostra strategia europea e’ di diventare lo scheletro delle transazioni trasnazionali, offrendo meccanismi di esecuzione e clearing degli ordini di compravendita per tutti.
WSI: chi sono i vostri principali concorrenti in questa strategia?
Raft: non abbiamo concorrenti – e’ una posizione invidiabile, lo so.
WSI: qual’e’ il prossimo target della vostra strategia di espansione in Europa?
Raft: la prossima borsa target di Instinet e’ quella di Amsterdam. Ma non abbiamo preconcetti su nuovi accordi e siamo aperti a considerare tutte le altre borse con cui non abbiamo ancora accordi.
WSI: che sono?
Raft: si fa prima a elencare quelle con cui abbiamo accordi.
Siamo “remote member” delle borse di Milano e Stoccolma. “Remote member” significa che Instinet non ha una sede ufficiale permanente di trading e clearing in quel paese. Instinet e’ invece un membro diretto delle borse di Parigi, Francoforte, Zurigo, Londra. Dove non puo’ operare come membro su altre piazze europee, come per esempio quella spagnola, Instinet si appoggia a broker locali per l’esecuzione e il clearing degli ordini.
In Svizzera, Francia e Germania e’ legalmente considerata una banca internazionale. In Gran Bretagna e in Italia e’ invece un broker regolato dalle borse locali.
WSI: tornando all’Italia, il vantaggio del vostro accordo e’ chiaro per le aziende italiane quotate a Piazza Affari, che potranno contare su una liquidita’ di mercato globale. Ma ci sono vantaggi per i piccoli investitori?
Raft: si’, tutti gli investitori possono trarre vantaggio dalla liquidita’ di un sistema di scambi globale. Ma siccome Instinet non e’ aperto direttamente ai piccoli investitori (a parte gli Usa), questi dovranno appoggiarsi ai propri broker istituzionali, che molto probabilmente avranno un accordo con Instinet.