(Teleborsa) – “L’obbligo di rendere pubblici nei titoli di coda dei programmi radio e tv i compensi di conduttori, ospiti, opinionisti, e i costi di produzione dei format è importante per assicurare la trasparenza del servizio pubblico ma, per evitare effetti distorsivi della concorrenza, occorre che questo venga distinto dalle attività commerciali della Rai”. Lo afferma l’Antitrust in una segnalazione inviata al Ministro dello Sviluppo Economico e alla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. L’Autorità ricorda di avere più volte sollecitato una netta distinzione – in termini di assetti proprietari, profili organizzativi e modalità di gestione e di finanziamento – tra le attività rientranti nel servizio pubblico radiotelevisivo, fondamentale per garantire il pluralismo dell’informazione, e quelle connotate da una vocazione prettamente commerciale. Tale distinzione non è però avvenuta: per questo, nonostante le comprensibili esigenze di responsabilizzazione e trasparenza del servizio pubblico, l’obbligo di rendere noti i compensi creerebbe un’evidente asimmetria nel settore televisivo e potrebbe ridurre la capacità competitiva della Rai nell’acquisire e trattenere le risorse, soprattutto umane. La Rai sarebbe infatti l’unico operatore obbligato a rendere pubblici i propri costi ad un livello di dettaglio disaggregato, fornendo dati per loro natura estremamente sensibili sotto il profilo commerciale. Né si può ipotizzare di estendere l’obbligo di rendere noti i compensi a tutti gli operatori televisivi: una soluzione di questo tipo creerebbe un’artificiale e generalizzata conoscenza delle condizioni alle quali le imprese attive nel settore televisivo realizzano i propri prodotti, ponendo le basi per condotte di mercato lesive della concorrenza.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Entra nel vivo la campagna elettorale per le Presidenziali Usa. In attesa del faccia a faccia Harris-Trump, in calendario il 10 settembre, l’ex presidente affina il suo piano economico per contrastare la candidata dem. E tira fuori l’idea di coinvolgere il patron di Tesla nel nuovo governo, qualora dovesse vincere le elezioni.
L’industria dell’auto, tradizionale motore dell’economia tedesca, rischia di mandare in rosso il Pil della ex locomotiva europea. Una situazione del tutto insolita, che ha diverse cause. Che cosa sta succedendo
Stretta in arrivo sulle esportazioni e sulle importazioni di valuta in qualsiasi forma sopra i 10mila euro.