Bruxelles – Banche europee sempre più in difficoltà. Arriva anche l’accusa di aver manipolato l’Euribor, ovvero il tasso interbancario applicato ai prestiti che gli istituti erogano tra di loro. I raid hanno colpito diverse sedi, tra cui uffici di banche a Londra, in Francia e in Germania.
Le ispezioni, che come fa notare il Financial Times non sono state annunciate, rientrano nell’ambito di indagini lanciate ieri a livello internazionale, che hanno per oggetto il modo in cui i maggiori istituti finanziari raggiungono accordi sui tassi relativi a strumenti denominati in euro, dollaro e yen. “La Commissione teme che le aziende violino le regole antitrust che vietano cartelli e pratiche anti-concorrenziali”, si legge in un comunicato.
Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, il portavoce di Joaquin Almunia, commissario europeo alla Concorrenza, ha confermato che una serie di ispezioni è stata avviata su quei gruppi che sono “attivi nel settore dei prodotti finanziari derivati legati all’Euribor”. Di fatto, “la Commissione teme che le società in questione possano aver violato le regole antitrust dell’Unione europea che proibiscono cartelli e pratiche di business restrittive”.
Lo scorso maggio, le autorità di regolamentazione dei mercati attive negli Stati Uniti, Giappone e UK hanno lanciato un’indagine per capire se alcune delle banche maggiori abbiano “cospirato per manipolare il Libor”, il tasso di interessse benchmark che viene utilizzato per calcolare il costo di miliardi di dollari di debito. Diversi sono stati i dubbi – espressi durante il picco della crisi finanziaria del 2008 – secondo cui il Libor non rifletteva in modo accurato i tassi di riferimento dei prestiti.
Non si hanno al momento notizie sull’identità delle banche coinvolte dai raid che la Commissione europea sta mettendo in atto. Secondo il Wall Street Journal, le autorità di regolamentazione hanno sequestrato i documenti di diversi istituti. Da segnalare che l’Euribor è un tasso stabilito da più di 40 banche ed è preso anche come riferimento per la determinazione dei tassi di interesse che vengono applicati su prestiti denominati in euro e altri strumenti di debito, per un valore complessivo di molti trilioni di euro.
Cedric Quemener, gestore di Euribor EBF – gruppo con sede a Bruxelles che gestisce il tasso di interesse Euribor – ha affermato al WSJ di non aver alcun timore sull’indagine avviata dalla Commissione europea: e questo perchè, a suo avviso, l’Euribor è più difficile da manipolare rispetto al Libor, determinato “soltanto” da 15 banche.