NEW YORK (WSI) – Il Baltic Dry Index (BDI), indice che monitora i costi di noleggio navale per il trasporto di alcune fra le principali commodities, ha raggiunto il minimo storico. Il livello attuale si attesta a 504, in riduzione di oltre il 62% rispetto a un anno fa e aggiornando il minimo annuale di febbraio (509). La notizia arriva proprio quando questa settimana il prezzo del rame ha raggiunto il minimo degli ultimi sei anni e mentre quello del ferro è ridisceso ai livelli dello scorso luglio.
Questo indicatore calcolato sulla base di un’indagine quotidiana degli agenti è considerato da molti analisti uno dei termometri dell’andamento dell’economia globale, anche se, compresa nella sua volatilità, c’è anche la disponibilità, inelastica, di navi cargo. Allo stato attuale sembra che l’andamento del BDI stia, però, risentendo del calo della domanda cinese di materie prime.
Secondo Rebecca O’Keeffe, analista di Interactive Investor, le principali ragioni alla base di questo minimo storico del Baltic Dry Index sono proprio i mutati scenari dell’economia di Pechino: “le acciaierie cinesi sono sotto pressione e molte stanno riducendo i loro attuali inventari nello tentativo d’evitare la bancarotta: come risultato abbiamo il calo della domanda di carbone da coke e di minerali di ferro”.
Va ricordato che più di metà dei trasporti di minerali di ferro hanno come destinazione proprio la Cina, il cui rallentamento sta generando la crescita più lenta nella domanda di materie prime dal 2001. Questo contesto macroeconomico e il ribasso del BDI, secondo Chris Beauchamp di IG, dovrebbe costituire un ulteriore incentivo per la Federal Reserve a non rialzare i tassi il prossimo mese.
Fonte: Telegraph