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Rally dollaro e discesa petrolio mandano giù Wall Street

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NEW YORK (WSI) – – Wall Street ha chiuso in calo la seduta odierna, complice ancora una volta il rally del dollaro e il tonfo del greggio (quest’ultimo alimentato dalle previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia, secondo cui la volatilita’ non e’ finita). Si archivia cosi’ la terza settimana consecutiva in perdita. Il Dow Jones ha ceduto 146,04 punti, lo 0,82%, a quota 17.749,18. L’S&P 500 ha perso 12,57 punti, lo 0,61%, a quota 2.053,38. Il Nasdaq e’ lasciato sul terreno 21,53 punti, lo 0,44%, a quota 4.871,76. Il petrolio ad aprile ha perso il 4,7% a quota 44,84 dollari al barile finendo l’ottava in ribasso del 9,6%.

La pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione allunga intanto lo spettro dell’inflazione anche negli Usa. Nel mese di febbraio è sceso dello 0,5%, al ritmo più alto dal 2009 – contro un rialzo atteso dagli analisti pari a +0,3%. Si è trattato del quarto calo consecutivo per il dato, dovuto questa volta non solo al tonfo dei prezzi energetici. Anzi, a febbraio i prezzi della benzina all’ingrosso sono balzati +1,5%, segnando il rialzo più sostenuto dallo scorso giugno. Male invece i prezzi dei beni alimentari, che sono crollati -1,6%, riportando la flessione più forte in quasi due anni. Escludendo le categorie più volatili, rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari, la performance dell’indice core è stata piatta. Il trend su base annua è di un calo -0,6%, il primo ribasso su base annua di sempre, a fronte di un rialzo -sempre su base annua – della componente core +0,7%.

Sempre sul fronte macro, l’indice dell’Università del Michigan, che misura la fiducia delle famiglie, e’ calato a marzo a 91,2 punti dopo i 95,4 di febbraio. Il dato e’ inferiore alle attese degli analisti, che stimavano si portasse a 95,3 punti.

Oggi si è saputo intanto che Il tetto del debito americano, che era stato sospeso senza condizioni a febbraio 2014 per allontanare la minaccia di default degli Stati Uniti, sarà raggiunto il 16 marzo (la data fissata l’anno scorso per la fine della sospensione). Il Tesoro adotterà misure straordinarie perché gli Stati Uniti evitino il default sul debito, attualmente circa 17.900 miliardi di dollari: tra le varie cose, a partire da oggi sospenderà in via temporanea la vendita di alcuni tipi di titoli statali e locali. Il Congressional Budget Office, l’organismo di analisi del Congresso americano, ha stimato che, se il tetto del debito non sarà aumentato, le azioni straordinarie del Tesoro saranno in grado di evitare il default del Paese fino a ottobre o novembre

Tra le materie prime, i futures del petrolio a New York in forte calo sulla scia delle indicazioni dell’Agenzia internazionale dell’energia, secondo cui la volatilita’ non e’ finita. Al Nymex, il contratto ad aprile e’ scivolato di 2,21 dollari, il 4,7%, a quota 44,84 dollari al barile. Secondo i trader, l’Aie ha confermato molti aspetti da ‘orso’ di cui si parla da tempo, tra cui scorte crescenti e scarsita’ di capacita’ di immagazzinamento. In settimana il WTI ha ceduto il 9,6%. Oro +0,48% a $1.157,40. Argento +0,28% a $15,56.

Sul valutario, l’euro ha sfondato al ribasso la soglia di 1,05 dollari, toccando 1,0484; dollaro/yen +0,09% a JPY 121,39. Euro/franco svizzero -0,10% a CHF 1,0652. Euro/yen -0,40% a CHF 128,42.

Tra i titoli in evidenza oggi, Walt Disney sotto i riflettori dopo l’annuncio dell’inizio dei lavori per il sequel di ‘Frozen’, il film animato che ha registrato i più alti incassi della storia.

IBm sta valutando l’adozione della tecnologia utilizzata per i bitcoin, conosciuta come ‘blockchain’, per creare un sistema di pagamento digitale per le maggiori valute, secondo una fonte vicina alla situazione.

Aeropostale in forte calo dopo aver preannunciato una perdita trimestrale superiore alle attese degli analisti.

(Na-Mt)