SIENA (WSI) – Per Vincenzo Longo, market strategist di IG Markets, se oggi “le borse sembrano festeggiare i dati deludenti (Germania, Cina, Usa, NdR), proprio perché si sconta un taglio dei tassi della Bce, a farne le spese è l’euro, soprattutto contro dollaro”.
Il cross è precipitato ai minimi delle ultime 3 settimane a 1,2955, salvo poi “recuperare parte delle perdite” sostiene Longo, che poi conclude: “Continuiamo ad essere ribassisti sul cross nel breve termine, con target collocato a 1,2750 entro una settimana”.
Tassi & Congiuntura: in area Euro non si arresta la discesa dello spread italiano sceso sotto i 280 pb, con il tasso decennale sotto il 4%, ai minimi da ottobre 2010. Il tasso decennale tedesco è invece salito, rimanendo comunque sotto l’1,3%. Dopo la pubblicazione dei dati sui Pmi manifatturiero e servizi tedeschi peggiori delle attese si è registrato un calo delle aspettative sull’Euribor a tre e sei mesi, sulla scia dell’attesa di un taglio del tasso di riferimento nella riunione Bce del 2 maggio. Da segnalare il forte calo dei tassi spagnoli con il differenziale tra il decennale italiano e spagnolo si è portato intorno ai 30 p. Importante a tale riguardo sarà anche monitorare l’indice Ifo di aprile in calendario oggi.
Un peggioramento della componente prospettica potrebbe contribuire ad alimentare le attese di un taglio del tasso di riferimento dopo che diversi membri Bce hanno dato indicazioni in tale direzione. Il portavoce della commissione europea, Bailly, durante un’intervista, ha dichiarato che è arrivato il momento di combinare l’austerità con le misure di crescita e che potrebbe essere considerato anche un’estensione dei limiti di deficit per alcuni paesi. Intanto il membro della Bce e capo della banca centrale francese, Noyer, al Wsj ha dichiarato che la Slovenia non ha bisogno di un piano di salvataggio e che la sua debolezza potrà facilmente essere superata. Intanto in Irlanda la Troika ha iniziato la decima revisione, mentre in Portogallo il ministro delle finanze ha dichiarato che il paese ha rispettato i limiti di deficit del primo trimestre. Oggi l’attenzione sarà focalizzata sulle decisione del presidente Napolitano che indicherà il nome del primo ministro incaricato di formare il governo e sulle aste di Ctz e titoli indicizzati all’inflazione fino a 3,25 Mld€. Attesa anche l’emissione tedesca di un titolo a trent’anni fino a 2 Mld€.
La sessione odierna si apre con spread italiano sotto i 270 pb e con il tasso decennale in calo e sempre sotto il 4%. Negli Usa continua la sostanziale stabilità dei tassi governativi che porta la volatilità implicita su nuovi minimi storici. La permanenza di bassi tassi di mercato sta portando diversi flussi di acquisto sui titoli del comparto high yield, con il relativo spread vs Treasury ai minimi da novembre 2007 in base agli indici di Merrill Lynch. Sul fronte macro le vendite di nuove case di marzo sono risultate migliori delle attese, confermando come i bassi prezzi di vendita stiano supportando il comparto immobiliare anche se, a giudicare dagli indici di fiducia dei costruttori, le prospettive appaiono meno rosee. Ben accolta l’asta da 35Mld$ sul comparto biennale. Oggi sarà emesso un analogo importo di Treasury a 5 anni.
Valute: l’euro è tornato ieri intorno al valore di 1,30, dopo l’ampia escursione della prima parte della giornata determinata dai dati tedeschi inferiori alle attese ed in netta controtendenza con le indicazioni arrivate invece dalla Francia. Bill Gross, gestore di Pimco, ha ieri dichiarato di attendersi un deprezzamento della valuta unica in vista di misure BCE indirizzate in tal senso per frenare principalmente l’eccessivo apprezzamento vs yen. Nel breve il primo supporto si colloca a 1,2940 (dove passa la media a 200 giorni) e successivamente 1,2875. Il cambio vs yen è tornato questa mattina sopra 129, dopo essersi spinto ieri fino a 128. Rimane la resistenza principale in area 130. Sostanzialmente invariato il cambio verso sterlina, malgrado l’annuncio della Bank of England di estensione di un anno (fino a gennaio 2015) del piano di finanziamento indirizzato principalmente alle piccole e medie imprese. Continua invece l’apprezzamento verso corona norvegese, con il cambio arrivato al massimo da gennaio 2012. Si tratta del combinato effetto del recente calo del greggio e delle indicazioni del governatore della banca centrale del paese orientate all’ipotesi un taglio tassi a causa dell’eccesivo calo dell’inflazione. Sostanzialmente invariato il cambio verso fiorino ungherese malgrado il taglio di 25pb del tasso di riferimento.
Commodity: seduta tendenzialmente negativa per le materie prime penalizzate dal dato sul PMI cinese che ha alimentato i timori di rallentamento della seconda economia mondiale. Particolarmente penalizzati sono stati i settori dei metalli industriali e preziosi visto il forte peso della domanda cinese su tali materie prime. Tra i più penalizzati segnaliamo l’argento (-2,2%) ed il rame (-1%) che ha chiuso sotto i 6.900 $/ton per la prima volta da metà ottobre 2011. Misto l’andamento degli energetici con il Brent che è rimasto in prossimità dei 100 $/b mentre è salito il greggio WTI dopo il calo registrato dalle scorte settimanali API. Tra gli agricoli da segnalare il calo di oltre il 3% per i prezzi del caffè arabica dopo che Goldman Sachs ha rivisto al ribasso il proprio outlook sulle attese di una forte produzione in Brasile.
Azionario: prosegue il recupero dei mercati azionari europei con i principali indici in rialzo di oltre il 2%, CAC40 e IBEX in testa. I mercati, dopo un inizio di seduta incerto in seguito ai dati negativi sui PMI tedeschi di aprile, hanno preso la strada del rialzo interpretando il dato in ottica di un maggiore incentivo per la BCE ad implementare nuove manovre di stimolo per l’economia. Da segnalare il forte incremento dei volumi risultati circa il 30% al di sopra della media dell’ultimo mese. Lo Stoxx600 ha registrato la migliore performance dell’anno con un rialzo di oltre il 2%, favorito nuovamente dal buon andamento del settore finanziario, ma anche di quello industriale e tecnologico, particolarmente penalizzati nelle ultime settimane. Più indietro, anche se comunque positivi, sono rimasti i settori difensivi quali telecomunicazioni e utilities. Il Ftsemib si è mosso in linea con gli altri indici grazie al buon andamento dei bancari favorito anche dal forte movimento di restringimento dello spread sui titoli di stato. Tra i maggiori rialzi spicca STM (+9,2%) dopo la parole del CEO Bozotti, a margine della presentazioni dei dati del primo trimestre, fiducioso di una crescita significativa dei ricavi nel corso della seconda parte dell’anno. In controtendenza Saipem, unico titolo del listino in negativo, dopo i deludenti dati trimestrali. Negli Usa ancora una giornata di rialzi per i listini anche se la seduta è stata caratterizzata da un fase di forte volatilità verso la metà delle contrattazioni quando un falsa notizia apparsa sulla pagina Twitter dell’agenzia di stampa AP segnalava due esplosioni alla Casa Bianca in cui Obama sarebbe rimasto ferito. La notizia è stata subito smentita ed i mercati hanno subito recuperato dopo aver perso circa l’1% in pochi minuti. L’effetto del movimento è stato probabilmente ampliato dai sistemi HFT che nelle ultime versioni filtrano le notizie su Twitter per generare ordini automatici. All’interno dell’indice S&P500 andamento settoriale analogo allo Stoxx600 con finanziari e industriali a trainare i rialzi. Da segnalare a mercati chiusi la trimestrale di Apple che ha battuto le stime sia in termini di utili sia di ricavi, annunciando un incremento del piano di buy-back da 10 Mld$ a 60 Mld$, ed un incremento del 15% del dividendo. Il titolo, salito inizialmente nella sessione after-hour di oltre il 5%, ha chiuso in calo dopo le parole caute del CEO, Cook, sull’outlook per i prossimi trimestri. Sul fronte emergente andamento negativo per l’indice MSCI EM penalizzato soprattutto dall’Area asiatica. In recupero l’indice Micex russo dopo sette sedute consecutive su otto in calo. Positivo anche l’andamento per gli altri listini dell’Est Europa e dall’Area latinoamericana. In mattinata rialzi generalizzati per i listini asiatici favoriti dalla chiusura positiva di Wall Street. Da segnalare i massimi da giugno 2008 toccati dall’indice Nikkei (+2,3%).
INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI
FINMECCANICA – La società ha chiuso il 2012 con una perdita pari a 786 Mln€ su cui hanno pesato svalutazioni di avviamenti relative a Selex ES (155 Mln€) ed a Drs (993 Mln€). Al netto delle componenti straordinarie il risultato netto è positivo per 362 Mln€. I ricavi hanno evidenziato un incremento dell’1% attestandosi a 17,2 Mld€ e gli ordini sono scesi del 2,2% a 16,7 Mld€. Il gruppo prevede il ritorno all’utile nel 2013 e aggiunge che per riprendere la distribuzione di un dividendo attende la decisione che sul tema prenderanno gli azionisti il prossimo anno.
MEDIOLANUM – Le commissioni di performance realizzate da Mediolanum nel primo trimestre sono in linea con gli 88 punti base sugli asset medi di quelle del 2012, anno che ha visto questa componente di ricavi raggiungere il livello record di 172 Mln€.
SAIPEM – La società ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 110 Mln€, in calo del 52,4%, ed ha confermato i target sul 2013 già annunciati a fine gennaio.
STMICROELECTRONICS – Le previsioni di vendite in significativa crescita nella seconda metà dell’anno hanno compensato la delusione per le perdite trimestrali della società, penalizzata dai costi legati alla chiusura della joint venture ST-Ericsson e dalla debole domanda di semiconduttori in Europa, spingendo al rialzo il titolo a Piazza Affari (+9,17% a 6,13€).
APPLE – La più attesa delle trimestrali ha rivelato un calo dell’utile per Apple per la prima volta in 10 anni, che passa a 9,5 Mld$ dagli 11,6 Mld$ dello stesso periodo dell’anno precedente (-18%), e ricavi in crescita dell’11% a 43,6 Mld$. Il dividendo trimestrale sarà aumentato del 15% a 3,05$ per azione dai precedenti 2,65$ ed il piano di buyback sarà incrementato di ulteriori 50 Mld$,arrivando ad un totale di 60 Mld$ di azioni che verranno acquistate sul mercato entro il 2015.
BARCLAYS – La banca inglese ha chiuso il primo trimestre del 2013 con un utile ante imposte in calo del 25% a 1,79 Mld£, dai 2,4 Mld£ dello stesso periodo dell’anno precedente, inferiore alle attese degli analisti. A pesare sul risultato, secondo quanto spiegato dalla banca, è stata la posta negativa da oltre 500 Mln£ legata al piano “Transform” di riduzione dei costi e riposizionamento delle attività. Barclays ha fatto sapere che la sua esposizione a Cipro è rimasta piuttosto contenuta a 177 Mln£.
CREDIT SUISSE – La seconda maggiore banca svizzera ha registrato nel primo trimestre dell’anno un utile netto pari a 1,30 Mld di franchi svizzeri contro i 44 Mln registrati nei primi tre mesi del 2012, dato superiore alle attese degli analisti che stimavano profitti per 1,27 Mld.
NOVARTIS – Il colosso farmaceutico svizzero ha chiuso i primi tre mesi del 2013 con profitti, al netto delle poste non ricorrenti, pari a 3,25 Mld$ dai 3,04 Mld$ di un anno prima. Gli analisti pronosticavano un dato pari a 3,12 Mld$. Confermate le previsioni per l’intero 2013.
Fonte: infoproviders