NEW YORK (WSI) – Se il crollo dei prezzi del petrolio crea allarme tra gli economisti, che intravedono nel calo delle quotazioni del greggio, Brent in testa un alert sullo stato di salute dell’economia mondiale, l’andamento dei prezzi del rame suggerisce il contrario.
Ne è convinto Keith Parker, analista di Barclays, secondo la tenuta delle quotazioni della materia prima indica che la domanda internazionale non solo sta reggendo bene ma potrebbe presto accelerare.
Il recente sell off del metallo ha portato ad una contrazione dei prezzi limitata al 7% sul mercato di Londra, un calo che è meno della metà del -18% registrato nel durante la fase di rallentamento dell’economia del 2010. Nel frattempo, le quotazioni del Brent hanno segnato una decelerazione del 29% dai picchi di giugno, ai minimi da quattro anni.
A sostegno della sua view positiva sul futuro, l’esperto cita il rapporto tra prezzo del rame e quello del petrolio: “la crescita globale dovrebbe accelerare alla luce dell’aumento del rapporto dei prezzi rame/brent storicamente correlato ad una ripresa dell’economia”, ha detto, comunicando di aver rivisto al rialzo le stime sull’espansione del Pil mondiale.
Per la banca inglese, la crescita globale dovrebbe toccare il + 3,5 per cento nel 2015 dopo + 3,1 per cento stimato per quest’anno. Si tratta di previsioni riviste al rialzo dagli ultimi calcoli, quando Barclays prevedeva una crescita del Pil mondiale del 2,9 per cento per il 2015 e 2,4 per cento nel 2014.
Da notare che la scorsa settimana, il metallo ha chiuso sopra 6.700 $/tonnellata (base tre mesi) in parte favorite dalla notizia che, in ottobre, la Cina ha importato 400mila tonnellate di rame, il 2,6% in più rispetto al mese precedente.
Risvolti positivi sono intravisti anche per i mercati finanziari. Dal 2007 al 2008 e all’inizio del 2011, il rapporto tra prezzo del rame al petrolio è sceso, presagendo un calo delle azioni. Situazione opposta si è verificata nel 2009. (MT)