NEW YORK (WSI) – Nel corso dei prossimo decennio, il sistema economico internazionale sara’ caratterizzato da una deflazione causata dal debito e da una guerra fredda finanziaria. È l’opinione di Michael Hudson, economista e professore all’Università del Missouri, che in un’intervista al podcast The Extraenvironmentalist condotto da Justin Ritchie spiega in sintesi quello che è il contenuto del suo ultimo libro “Killing the Host”, esprimendo forti preoccupazioni sul futuro del sistema finanziario.
“Le spese finanziarie sono cresciute a livelli tali che i prossimi anni, il pagamento di interessi, ammortamenti e tasse spingerà sempre più in basso l’economia. Nei prossimi anni, saremo dunque destinati a pagare i servizi per i mutui, carte di credito, prestiti agli studenti, prestiti bancari e altri obblighi. In questa situazione sarà sempre più sottile il reddito da spendere in beni e servizi”.
La conseguenza di tale situazione, secondo le stime dell’economista, è una progressiva caduta di nuovi investimenti e occupazione che, a sua volta, porterà sempre più in basso la crescita economica.
Si prenda il caso di Stati Uniti e Eurozona. La crescita stagnante delle due aree – secondo Richie – non è il risultato del rallentamento cinese. Ma piuttosto della deflazione del debito.
“Il calo dei prezzi delle materie prime e dei consumi si deve soprattutto al fatto che i salari dei privati finiscono nel settore finanziario, assicurativo e immobilire per il pagamento di mutui, affitti e interessi sui prestiti. Dopo il pagamento di tutte queste spese, rimane dunque ben poco da spendere”.
Una delle principali conseguenze di questa situazione è che “Un numero sempre maggiore di debitori andra’ in fallimento e le rispettive proprietà finiranno in mano ai creditori. Quello che e’ successo a Irlanda e Grecia e’ un chiaro esempio di questa situazione”.
Per Hudson, le economie “finanziarizzate” tendono a a creare una polarizzazione sempre maggiore tra creditori e debitori. Questa situazione riflette quello che e’ successo nell’Eurozona, divisa sempre piu’ in due parti: dalla parte dei creditori spiccano Germania, Francia e Olanda dall’altra parte, ovvero quella dei debitori, ci sono Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia, ovvero i cosiddetti PIIGS.
Questa polarizzazione, secondo Hudson, è destinata a continuare fino a quando ci sarà un scontro tra le due parti, ovvero quando i debitori proveranno a farsi cancellare il debito. I creditori proveranno a riscuotere il capitale dovuto, e fino a quando riusciranno a farlo, impoveriranno sempre di più l’economia.
Fonte: The Extraenvironmentalist podcast, episodio 91.2