Il capitalismo deve cambiare radicalmente o saranno guai: è l’appello lanciato dal fondatore del maggiore fondo hedge al mondo, Ray Dalio. Il numero uno di Bridgewater Associates ha dedicato alla questione un intero essay, comparso sul suo profilo LinkedIn, intitolato: “Come e perché il capitalismo deve essere riformato”.
Come sempre più spesso evidenziato, a partire dal revival innescato da Il capitale nel XXI secolo di Thomas Piketty, la caratteristica più preoccupante del capitalismo è la crescente diseguaglianza.
“Il capitalismo si evolve in un modo che per la maggioranza degli americani non funziona, perché produce spirali auto-rinforzanti per i ricchi e abbienti, in senso negativo, per i non abbienti”, ha scritto Dalio. La generazione dello stesso fondatore di Bridgewater permetteva a una nascente classe media di crescere anche grazie a servizi e istruzione pubblici di qualità. “Mentre la maggior parte degli americani è convinta che gli Stati Uniti siano un paese caratterizzato da grande mobilità economica e opportunità, il suo tasso di mobilità economica è ora uno dei peggiori nel mondo sviluppato“. E questo perché le opportunità migliori sono accessibili solo a chi si trova già in una posizione sociale elevata. Le principali debolezze del capitalismo in America, secondo Dalio, sono le seguenti:
- “Non c’è stata una crescita dei salari reali, adeguata all’inflazione, per la maggior parte degli americani dal 1980”.
- “Il divario di reddito è praticamente il più alto mai visto, e il divario nella ricchezza è allo stesso livello della fine degli anni ’30, prima della seconda guerra mondiale”.
- “Due terzi del 60% meno abbiente non hanno risparmi e la mobilità economica è in calo da 40 anni.
- Circa il 17,5% dei bambini vive in povertà e, nonostante alcune eccezioni, il sistema d’istruzione pubblico americano è tra i peggiori del mondo sviluppato.
Il sistema perciò, andrebbe riformato, ma Dalio non crede che i normali giochi della democrazia possano produrre facilmente risultati:
“Il problema è che i capitalisti in genere non sanno come dividere bene la torta e i socialisti in genere non sanno come farla crescere. Mentre si potrebbe sperare che quando esiste una tale polarità economica e condizioni sfavorevoli, i leader si uniscano per riformare il sistema per dividere la torta economica e farla crescere meglio (che è certamente fattibile e il percorso migliore), ma in genere diventano progressivamente più estremi e combattono fra loro piuttosto che cooperare”.