Il mondo sta cambiando e si avvia verso un nuovo ordine, secondo Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates, il più grande hedge fund del mondo. In un video in cui promuove il suo libro Principles for Dealing with the Changing World Order, Dalio esprime forti preoccupazioni sullo stato dell’economia globale alle prese con alti livelli di inflazione, indebitamento e varie tensioni geopolitiche.
“Ci stiamo avvicinando ad un nuovo ordine mondiale”, ha affermato il fondatore e co-chief investment officer di Bridgewater Associates, intervistato da Yahoo Finance, evidenziando il rischio di una guerra”. “Ci sono cinque tipi di guerre: commerciali, tecnologiche, di influenza geopolitica, guerra di capitali e poi c’è una guerra militare. Ognuno di questi conflitti spinge i paesi a diventare progressivamente autosufficiente. Tutto questo non fa che aumentare il nazionalismo, e ridurre la globalizzazione”.
Delio lancia allarme anche sul rischio di svalutazione del denaro, in un momento in cui l’impennata dell’inflazione nelle economie avanzate, insieme all’aumento dell’indebitamento, rischiano di spingere le economie mondiali in un ambiente simile a quello degli anni ’70.
Day Dalio: tre eventi che indicano un cambiamento nell’ordine mondiale
Sulla base dei suoi studi, Dalio ha puntato il dito su tre eventi principali che indicano un cambiamento nell’ordine mondiale:
- eccessiva stampa di nuova moneta;
- conflitti interni che emergono dal crescente divario di ricchezza;
- conflitti esterni tra la grandi potenze “come sta accadendo ora con la Cina e gli Stati Uniti”.
“I paesi che hanno la propria valuta come riserva mondiale finiscono inevitabilmente per indebitarsi eccessivamente, contribuendo alla creazione di ingenti debiti con gli istituti di credito stranieri”, ha affermato Dalio, aggiungendo che mentre i prestiti e spese crescono per mantenere l ‘”impero”, le finanze vengono “indebolite”.
Ciò porta l’ordine mondiale esistente a non essere più redditizio. “I paesi più ricchi alla fine si indebitano sempre di più prendendo in prestito dai paesi poveri che risparmiano di più”. È ciò indica come un primo segno di un cambiamento di ricchezza e potere. Citando la storia, Dalio ha spiegato che questo era evidente negli anni ’80, quando gli Stati Uniti avevano un reddito pro capite 40 volte quello della Cina e iniziarono a prendere soldi in prestito da quest’ultima. La Cina, d’altra parte, stava cercando di risparmiare riserve in dollari poiché era la valuta prevalente. Ora, la Cina detiene la più grande riserva di valuta estera al mondo.