NEW YORK (WSI) – Nonostante i passi in avanti, le tariffe assicurative sull’auto restano in Italia sopra la media europea. La conferma è arrivata oggi da Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass, l’Istituto di vigilanza per le assicurazioni, che individua nell'”enorme presenza di frodi” una delle cause della “malattia italiana”.
“Secondo la nostra indagine Iper sui prezzi effettivi delle polizze Rc auto (quindi non su quelli di listino, poco indicativi), il prezzo medio nel 2014 si è ridotto di quasi l’8%, proseguendo una tendenza discendente iniziata l’anno prima. Se questa tendenza proseguisse allo stesso ritmo nei prossimi anni e i prezzi negli altri paesi europei restassero invece sui livelli del 2012, il divario di prezzo medio fra il nostro paese e il resto d’Europa si annullerebbe entro il 2020”. Al momento, invece, e “da molti anni”, “l’Italia è il paese dalle tariffe più alte nel confronto internazionale. Giocano molti fattori, fra tutti l’abnorme presenza di frodi perpetrate ai danni delle compagnie da una minoranza, cospicua e aggressiva, di assicurati”. Detto questo, il calo dei prezzi per l’RC auto, pari a -8%, è dovuto a una diminuzione degli incidenti e al costo dei risarcimenti (-1,5% costo medio dei risarcimenti nel 2014).
Rossi ha anche sottolineato come qualcosa stia cambiando nell’atteggiamento di chi contrae una polizzia assicurativa. “Un assicurato su seiha cambiato compagnia l’anno scorso, spuntando una riduzione di prezzo pari in media al 22% rispetto al contratto precedente, mentre chi è rimasto fedele alla sua compagnia ha beneficiato sì di una riduzione di prezzo, ma solo del 5%”.
Rossi ha precisato che nel 2014, all’interno del mercato Rc auto “la concentrazione si è ridotta del 15% rispetto al 2013”. Di fatto, “è aumentata la mobilità dei clienti fra una compagnia e l’altra, esercitando una pressione forte al ribasso dei prezzi”.
Nel frattempo le compagnie assicurative italiane avrebbero, sempre secondo il presidente Ivaas, superato la crisi grazie ad una raccolta premi che nel 2014 ha segnato un balzo del 20%. “Nella raccolta premi le compagnie assicurative italiane hanno ottenuto l’anno scorso un risultato decisamente migliore di quello medio europeo: quasi 150 miliardi di euro, il 20% in più rispetto al 2013, anno in cui già la raccolta era cresciuta; si sfiora il 9% del Pil”.
“La crisi del biennio 2011-2012 è superata – ha detto Rossi – però l’aumento è tutto nel comparto ‘vita’: le polizze per danni, in particolare quelle per Rc auto, restano su una linea di tendenza discendente”.
“Osserviamo fenomeni preoccupanti come il ritrarsi degli assicuratori nazionali dal segmento della responsabilità civile sanitaria (medical malpractice), associato a un maggior ricorso o all’autoassicurazione o a prodotti offerti da operatori che hanno la veste giuridica di compagnie di altri paesi dell’Unione europea ma sono in realtà diretti dall’Italia e talora poco affidabili”.
“Sono rischi a forte rilevanza sociale – ha precisato Rossi – la cui copertura con strumenti di mercato dovrebbe essere incentivata”.
In tema di pensioni, un appello è stato lanciato ai giovani: “E fondamentale che le più giovani generazioni abbiano piena consapevolezza di dover risparmiare più dei propri genitori e di dover investire il proprio risparmio anche in un’ottica previdenziale”.
“Le responsabilità sono grandi: in chi ha funzioni politiche pubbliche, perchè promuova la diffusione di questa consapevolezza; in chi ha funzioni amministrative di regolazione e supervisione, perchè vigili sui soggetti del mercato che offrono prodotti finanziari utili a fini previdenziali e li guidi a essere stabili, efficienti, trasparenti e corretti; sulle stesse imprese a cui spetta aguzzare l’ingegno per adattare prodotti e pratiche di vendita alle esigenze di una platea di clienti di cui essi gestiscono il futuro”.
(mt-Lna)