Economia

Rc auto: rallenta la crescita dei premi, a maggio premio medio a 400 euro

Rallenta la crescita delle tariffe delle Rc auto. I primi segnali di raffreddamento dei premi, secondo quanto messo in evidenza ieri dal Presidente Luigi Federico Signorini, durante la presentazione Relazione annuale sull’attività svolta dall’IVASS, si sono manifestati in questi primi mesi dell’anno. Un trend che dovrebbe essere confermato nei prossimi mesi.

Rc auto: maggio premio medio 400 euro

A maggio il premio medio è stato pari a 400 euro, un valore che resta, seppure di poco, inferiore a quello dell’anno pre pandemia ma pur sempre in rialzo rispetto al 2023. “Ci attendiamo che la tendenza al rallentamento prosegua nei prossimi mesi”, ha detto Signorini che, analizzando delle cause dei rincari degli ultimi due anni, ha puntato il dito contro l’inflazione.

Dalla relazione Ivass, è emerso che complessivamente per le autovetture, il premio medio nel 2023 è ammontato a 391 euro (+5,8% sull’anno prima). Sono stati assicurati 32,9 milioni di veicoli, su cui si registrano 1,8 milioni di sinistri, per un costo medio di 4.646 euro. Per i ciclomotori e motocicli, il premio medio ammonta a 266 euro (+9,6%). Sono assicurati 4,5 milioni di veicoli, su cui si registrano 146 mila sinistri per un costo medio di 6.961 euro.

Consumatori insoddisfatti, puntano il dito contro le compagnie assicurative

Il rallentamento delle tariffe Rc auto monitorato dall’Ivass è insufficiente per il Codacons, con i prezzi delle polizze che risultano ancora oggi immotivatamente in rialzo. Secondo l’associazione, “terminati gli effetti del caro-energia e dell’inflazione, e in assenza di un incremento della incidentalità in Italia, le tariffe Rc auto dovrebbero invertire la rotta a tornare a scendere – spiega il presidente Carlo Rienzi – Al contrario l’Ivass certifica un trend al rialzo, seppur in rallentamento, anche nei primi mesi del 2024, con la polizza media che si attesta oggi sui 400 euro”.

Da più parti si avanza il sospetto che le compagnie di assicurazioni, anche in assenza di un incremento dei sinistri lungo le strade italiane, stiano scaricando sugli assicurati le conseguenze della crisi della logistica internazionale, che ha portato a rincari per le componentistiche auto e soprattutto per i pezzi di ricambio, e ad un allungamento dei tempi delle riparazioni. Una situazione sulla quale l’Ivass farebbe bene a puntare il proprio faro, per capire se ci siano alterazioni del mercato o fenomeni speculativi a danno di automobilisti e assicurati – conclude il Codacons.

Come è andato il 2023 delle assicurazioni:

Analizzando l’andamento del 2023 per il settore assicurativo, Ivass ha poi messo in evidenza:

Ramo danni: la raccolta è aumentata del 6,6% annuale, raggiungendo i 38 miliardi di euro, ed è avvienuta per il 76,6% tramite agenzie, il 10,2% tramite broker, l’8,7% tramite sportelli bancari e postali, il 4,1% tramite vendita diretta e lo 0,3% tramite consulenti finanziari. Il 42,4% riguarda polizze auto, il 20,2% assicurazioni su immobili, il 19,5% sulla salute e il 10,6% per copertura della r.c. generale.

Ramo vita: la raccolta si è ridotta del -3,3% rispetto all’anno precedente, a 91,2 miliardi, ed è avvenuta per il 57,4% tramite sportelli bancari e postali, il 27,4% tramite agenzie e il 13,6% tramite consulenti finanziari. Il 70,6% riguarda polizze vita rivalutabili e il 21,7% polizze unit-linked.

In percentuale del PIL, i premi sono il 4,4% per i rami vita e l’1,8% per i rami danni. L’Italia è il 9° paese OCSE per rilevanza del settore vita rispetto al PIL, ma solo il 24° per i premi danni.