L’inflazione, l’aumento dei tassi della Fed, la guerra in Ucraina: sono diverse le ragioni che allungano un’ombra su una possibile recessione negli Usa. Ciò nonostante Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, David Solomon, CEO di Goldman Sachs, Jane Fraser, CEO di Citi, non prevedono nessuna fase di recessione negli Stati Uniti. Almeno nei prossimi due trimestri.
L’occasione per fare il punto della situazione è stata offerta dall’incontro dei due manager con analisti e giornalisti, in occasione della diffusione delle trimestrali delle due banche.
Recessione Usa: il punto di Jamie Dimon, ceo di JPMorgan Chase
“Credo sia un errore pensare che ci sarà una recessione. Sappiamo che ci saranno alti e bassi, ma la crescita sottostante resta molto forte in questo momento. Questo grazie alla spinta dei consumi che, a sua volta, può far affidamento su tassi di occupazione più elevati e risparmi elevati”ha detto Jamie Dimon, ceo di JPMorgan Chase, parlando con gli analisti.
“La fiducia non è alta, ma il fatto che gli americani abbiamo $ 2 trilioni di risparmi sul conto corrente e li stiano spendendo è un buon segnale. Le aziende hanno buoni fondamentali. I prezzi delle case sono in aumento. Questa situazione, a mio avviso, continuerà nel secondo e anche nel terzo trimestre. Quello che succederà dopo è difficile da prevedere”.
David Solomon, ceo di Goldman Sachs
Per David Solomon, ceo di Goldman Sachs, l’invasione russa dell’Ucraina ha ulteriormente complicato il panorama geopolitico e creato un ulteriore livello di incertezza che sopravviverà alla guerra stessa.
“Sebbene sia incoraggiante vedere una ritrovata unità tra le democrazie occidentali, la tendenza alla deglobalizzazione sta chiaramente prendendo slancio”, ha detto Solomon. “È probabile che le conseguenze di questi cambiamenti saranno significative e di lunga durata”.
Solomon ha poi puntato il dito sull’inflazione, la più alta degli ultimi decenni e ma non ha mai usato la parola “recessione” per descrivere il prossimo futuro.
“Stiamo assistendo a un nuovo stress sulle catene di approvvigionamento e sui prezzi delle materie prime. Inoltre, le famiglie statunitensi devono fra fronte all’aumento dei prezzi del gas, del cibo e degli alloggi. Tutto questo creerà alimenterà l’incertezza nelle prospettive economiche”.
Nonostante questo, il numero uno di Goldman vede anche “molte aree” in crescita dell’economia. Questo anche grazie al sostegno dovuto al calo del tasso di disoccupazione e un aumento dei salari.
Jane Fraser, CEO di Citi
Più cauto Jane Fraser, CEO di Citi, che ha riportato un diffuso sentimento di preoccupazione per l’economia globale nelle riunioni all’estero.
“Di recente nei meeting con clienti in Europa e Medio Oriente, parole come sicurezza, energia, cibo, difesa sono sono state continuamente citate “, ha affermato Fraser durante la teleconferenza trimestrale di Citi. “Le prospettive macro per il resto dell’anno possono essere descritte come complesse e incerte. Ora, sebbene il mio compito sia quello di essere pronto a tutti gli scenari, la mia opinione è che una forte aumento del reddito nominale e il continuo slancio nel mercato del lavoro contribuiranno a sostenere una crescita a lungo termine dell’economia statunitense nonostante la forte pressione inflazionistica”.
Fraser ha poi continuato: “Energia e materie prime sono al centro della tempesta a livello globale, ma non crediamo di essere all’inizio di un nuovo lungo superciclo e ci aspettiamo che i prezzi scendano a livelli più normali”.