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Record flussi in fondi italiani. BTP rendono poco, si scommette su altro

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Boom Time for Italian Asset Managers, ovvero “tempi boom per i gestori di asset italiani”. E’ il titolo di un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, che parla di “ammontari record di flussi” che si stanno riversando nelle casse dei fondi che gestiscono asset in Italia.

Lo scorso anno, stando ai dati forniti da Assogestioni, i flussi netti nel settore della gestione degli asset italiani sono stati di 48 miliardi di euro, al valore migliore in 14 anni. Soltanto a febbraio, i flussi si sono attestati al record di 12 miliardi, e il balzo ha portato il valore complessivo degli asset gestiti a 1.362 miliardi di euro.

E il potenziale di crescita è rilevante, dal momento che, “stando a Goldman Sachs, l’industria in Italia che gestisce gli asset è equivalente al 20% circa del Pil italiano, contro il 30% in Francia e il 40% nel Regno Unito”.

Gli italiani, scrive il WSJ, sono tra “i più grandi risparmiatori al mondo” e, nonostante “gli effetti della crisi dell’Eurozona, che ancora si protraggono, risparmiano quasi il 13% del loro reddito disponibile, contro il 5,2% degli inglesi e l’11%, in media, dell’Unione europea”, stando ai dati di Eurostat relativi al terzo trimestre del 2013.

La loro scelta, a livello di investimenti, è ricaduta soprattutto sui depositi bancari e sui bond, che incidono sui risparmi di metà circa delle famiglie, contro 1/3 in Francia e Inghilterra e 1/5 negli Stati Uniti, secondo i numeri di Assogestioni.

Tuttavia, ora che soprattutto bot e BTP non rendono più come un tempo, gli stessi italiani stanno guardando ad altre fonti di investimento. Basti pensare che il tasso dei bond governativi italiani a due anni si aggirava al picco della crisi di fine 2011 al 7%, e ora è inferiore all’1%. E gli stessi depositi bancari rendono poco più dell’1%. Le banche offrono di conseguenza diversi prodotti, invogliando i clienti a scommettere su strumenti finanziari caratterizzati da rendimenti più elevati.

“Con gli spread sui bond sovrani che crollano, gli investitori stanno guardando a diverse opportunità”, conferma Piermario Motta, ceo di Banca Generali.