Mes, Sure e Bei operativi da giugno e ok al principio del Recovery Fund ‘urgente’, come aveva auspicato l’Italia, anche se con tutti i dettagli ancora da definire. Sono questi i risultati principali del Consiglio europeo di ieri, dedicato alla crisi economica più profonda dal dopoguerra.
Un vertice che, nonostante le divisioni, prova a trovare un’unità d’intenti. E ci riesce, almeno in parte, accogliendo l’idea di creare uno strumento nuovo come appunto il fondo per la ripresa.
Ma che cosa è il recovery fund?
Nato da un’idea del presidente francese Emmanuel Macron, il fondo di ripresa è un fondo creato ad hoc per emettere i recovery bond (ribattezzati anche Ursula bond dal nome del presidente della Commissione Ue) la cui garanzia è rappresentata dal bilancio Ue.
Una volta raccolta la liquidità sul mercato, questa verrà distribuita ai paesi che ne hanno bisogno.
Se nessuno, in via di principio, è contrario a creare il Recovery fund, le divisioni diventano profonde quando si passa a parlare del tipo di sostegno che deve dare. La vera battaglia sarà sul funzionamento, cioè se concederà prestiti o sovvenzioni a fondo perduto. Su questo fronte la divisione è netta.
L’Italia vuole sovvenzioni, non prestiti, e una potenza di fuoco molto più ampia.
“L’ammontare del Recovery Fund dovrebbe essere pari a 1.500 miliardi di euro e dovrebbe garantire trasferimenti a fondo perduto ai Paesi membri, essenziali per preservare i mercati nazionali, parita’ di condizioni, e per assicurare una risposta simmetrica a uno shock simmetrico”, ha detto Conte ai colleghi durante la videoconferenza.
Sulla stessa linea sono Francia, Spagna, Portogallo e Grecia.
Sull’altro fronte, invece, i paesi del Nord Europa (su tutti Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia e Austria) che si oppongono ad aumenti del budget comune e a forme di trasferimenti a fondo perduto, difendendo il principio secondo cui la Commissione Ue non puo’ indebitarsi.
La Germania non si schiera apertamente nella battaglia ma la cancelliera Merkel ammette che “non su tutto siamo della stessa opinione”.
La palla passa ora alla Commissione europea: la presidente dell’esecutivo Ue, Von der Leyen, entro il 6 maggio dovrà presentare la nuova proposta di bilancio Ue e Recovery fund, assicura che ci sarà “un giusto equilibrio tra sovvenzioni e prestiti”.