Dalla salute fino alla digitalizzazione, passando per l’istruzione. Secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, ad oggi il governo avrebbe raccolto 557 i progetti per il Recovery plan italiano. Una lista, ancora provvisoria, che da sola vale oltre 670 miliardi: più del triplo dei 209 miliardi che l’Italia potrà ottenere da Bruxelles.
Tra i progetti presentati spuntano 2 miliardi per il sostegno del 5G, 10 miliardi per la lotta ai contanti, altri 2 miliardi per lo sviluppo di una piattaforma e-commerce. Ci sono scuola, sanità, i voucher per la connessione, diverse misure per lo smart working e la detassazione sul lavoro.
Sul tavolo anche progetti per le infrastrutture tra cui la Torino-Lione (oltre 1 miliardi), la Palermo-Messina-Catania (4,5 miliardi), l’AV Napoli-Bari (2,6 miliardi).
La diffusione del documento ha mandato su tutte le furie il ministro per le Politiche europee Vincenzo Amendola, coordinatore del Comitato interministeriale Affari europei, che ha annunciato di aver sporto denuncia.
“Questa mattina alcuni giornali e siti riportano un’elencazione di progetti per la definizione del Recovery plan italiano. Si tratta di schede ricevute da fonte anonima con l’unico intento di creare confusione e disinformazione. Per quanto concerne i file pubblicati preme precisare che sono risalenti a uno stadio iniziale dei lavori con ipotesi e proposte già ampiamente superate.
La presentazione ufficiale del progetto avverrà a gennaio 2021 e sarà a cura della Presidenza del Consiglio dei ministri. Nel frattempo la stesura del Piano di rilancio segue il cronoprogramma indicato, in costante confronto con Parlamento, enti locali e Regioni sulle linee guida, in attesa delle comunicazioni della Commissione europea. Per questi motivi ho sporto denuncia alla procura della Repubblica per individuare i responsabili della fuga di notizie”.