Recovery fund: Ue e Moody’s in pressing sull’Italia, senza riforme rischio flop
Un pubblica amministrazione più efficiente, più concorrenza, meno evasione fiscale. In vista dell’erogazione dei 209 miliardi di euro dei fondi europei del Recovery Fund, l‘Unione europea mette i paletti all’Italia e chiede di non rimandare un programma di riforme necessario per rendere l’economia del Belpaese più dinamica. In caso contrario si rischia il flop.
“Il Recovery è l’occasione della vita” ha spiegato Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’economia, intervistato al Tg2. “Bisogna utilizzarlo non solo per riparare i danni che abbiamo subito per la pandemia ma anche per le riforme e cioè per affrontare i punti deboli che abbiamo davanti da molto tempo. Noi quindi diciamo servono spese e investimenti ma servono anche le riforme”.
A proposito delle riforme, Gentiloni ha sottolineato:
“Abbiamo bisogno di una giustizia più rapida – aggiunge Gentiloni – di una pubblica amministrazione più efficiente, abbiamo bisogno di più concorrenza, più competizione, rendere più dinamica l’economia. Abbiamo bisogno di meno evasione fiscale. E, se non facciamo queste riforme oggi, con questa straordinaria dotazione di risorse, quando le faremo”.
E sui vaccini sottolinea che “bisogna essere più veloci, ha ragione la presidente Ursula von der Leyen, non possiamo aspettare. L’invito della presidente si rivolge a tutti, alle case farmaceutiche per produrre rapidamente i vaccini, ma anche ai Paesi membri, bisogna accelerare l’organizzazione, la logistica”.
Recovery fund, il monito di Moody’s
Sempre sul fronte Recovery, la scorsa settimana l’agenzia di rating Moody’s ha lanciato un monito: un’eventuale incapacità di utilizzare il Recovery potrebbe causare pressioni sul rating, cioé ridurre il voto di affidabilità che viene dato al credito del Paese. E’ un ulteriore pressing, questa volta che arriva dal mercato, dopo quelli delle istituzioni europee – commissione Ue e Bce in primis – sull’utilizzo di queste risorse.
L’agenzia di rating, in un report dedicato alla situazione politica, parla infatti di una strada verso i fondi europei che per l’Italia si fa più accidentata, visto l’emergere di “una maggioranza più fragile”, dice in riferimento alla crisi di governo che non si è ancora chiarita a pieno.
Un quadro d’incertezza e fragilità , che però secondo Moody’s non porterebbe alle elezioni anticipate. Fatto è che viene fortemente consigliato l’uso dei fondi Ue, che potrebbero “migliorare il basso potenziale di crescita dell’Italia”, di fronte alle sfide da affrontare anche dopo la pandemia.
Le linee guida della Commissione Ue
Nel frattempo, le linee guida aggiornate sul Recovery plan pubblicate dalla Commissione Ue spiegano che nel preparare i loro piani di Recovery, gli Stati “dovrebbero guardare alle raccomandazioni 2019 and 2020”, e dovrebbero “fornire spiegazioni dettagliate di come vengano affrontate dalle misure proposte, in modo che le criticità vengano risolte”.
I dettagli dovrebbero anche coprire aspetti di bilancio (come l’efficienza della raccolta del gettito, la composizione della spesa puntando a migliorare la qualità delle finanze, la sostenibilità dei conti). Inoltre, i 12 Stati che hanno squilibri eccessivi (tra cui l’Italia), “sono invitati a spiegare come i loro piani contribuiranno ad affrontarli”.