Un piano in 171 pagine, 6 missioni, 47 linee di intervento e 4 tabelle: si presenta così la bozza del Recovery Plan che approderà questa sera in Consiglio dei Ministri. Il documento promette di spendere subito, nel 2021, 25 miliardi di euro per gli obiettivi individuati e aumenta le risorse per i due importanti capitoli di istruzione e digitale.
Complessivamente, le risorse previste sono di 222 miliardi, anche se le quelle impegnate arrivano a 310 miliardi perché viene considerata anche la programmazione di bilancio per il quinquennio 2021-26.
“Abbiamo consegnato al presidente Giuseppe Conte la nuova bozza del Recovery Plan. In oltre 170 pagine sono esposte le strategie, i progetti, le risorse per far ripartire l’Italia. Ora nel Governo, in Parlamento e nel Paese si apre la fase di analisi, miglioramento, decisione” ha annunciato ieri in serata su Twitter il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Recovery plan, la bozza del documento
Il Recovery Plan che ora si chiama Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, “PNRR”, messo a punto dal governo prevede per il settore sanitario quasi 20 miliardi di risorse mentre le risorse maggiori vanno alla rivoluzione verde e transizione ecologica con 68,9 miliardi.
Per quanto riguarda gli altri settori, sono previsti 46,18 miliardi per la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività e la cultura.
Alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile dovrebbe invece andare 31,98 miliardi. Per l’istruzione e la ricerca sono previsti 28,46 miliardi. E ancora, 21,28 miliardi per l’inclusione e la coesione, per un totale di 222,9 miliardi.
Nella bozza preparata dal Ministero del Economia, tuttavia, non si parla di come e da chi verranno gestite tutte queste risorse.
“Domani sera (ogg ndr) dobbiamo fare il Consiglio dei ministri per approvare il Recovery plan. Dobbiamo correre”, ha poi detto il premier Giuseppe Conte in una intervista al Tg3 nella quale ha parlato anche delle fibrillazioni nella maggioranza. “Lavoriamo per costruire, il momento è così difficile che dobbiamo mettercela tutta per offrire risposte ai cittadini.
Per quanto riguarda la sanità, il ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Fb, spiega che i fondi sono raddoppiati da 9 a 18 miliardi.
“É un primo passo molto importante nella direzione giusta. Si ricomincia ad investire sul serio sulla cosa più preziosa che abbiamo: il nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Intanto, alla vigilia del decisivo Consiglio dei ministri sul Recovery plan, Matteo Renzi sembra voler accogliere gli appelli arrivati da più parti per non mettere a rischio i fondi Ue destinati all’Italia.
“Approviamo questo benedetto Recovery. Ma mettiamo questi soldi per le cose utili”, ha detto Renzi in un’intervista a Rtl, “A Conte diciamo: ‘Corri, presenta il Recovery, presenta i ristori”.