Economia

Reddito di cittadinanza: a luglio salgono costi, Governo studia riforma

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Mentre prosegue la discussione tra le forze politiche circa l’introduzione di una possibile riforma per il reddito di cittadinanza (Matteo Renzi vuole addirittura abolirlo attraverso un referendum) questa mattina l’Inps ha fornito gli ultimi dati sui percettori e gli importi erogati nello scorso mese di luglio.

I numeri di luglio

Secondo l’Inps a luglio sono state oltre 1,37 milioni le famiglie che hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza con oltre tre milioni (3.071.475) di persone coinvolte. L’importo medio erogato a famiglia è stato di 548,59 euro per una spesa di 754,8 milioni, sui massimi degli ultimi mesi.
Gran parte delle famiglie che ricevono il reddito di cittadinanza sono residenti a Napoli, per la precisione sono 182.305 i nuclei familiari che a luglio hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza, un numero superiore ai nuclei percettori dell’intera Lombardia (107.890) e del Veneto (74.213). Le famiglie napoletane con il sussidio percepiscono in media un assegno di 644,77 euro rispetto ad una media nazionale di 548,59 euro. La media del sussidio nelle regioni del Nord Italia è di 476,32 euro.
Complessivamente tra gennaio e luglio 2021 sono stati 1,65 milioni i nuclei familiari che hanno ricevuto almeno una mensilità del sussidio per 3,7 milioni di persone coinvolte (547,72 euro l’importo medio).

Reddito di cittadinanza, le proposte di riforma

Su pressione di numerose forze politiche il Governo Draghi è intenzionato ad introdurre una riforma sui modi e criteri per ricevere il reddito di cittadinanza, introdotto per la prima volta nel 2019 insieme a Quota 100. Le esigenze di bilancio impongo una revisione della misura che del resto, così com’è concepita, non convince appieno.
In particolare su pressione della Lega si ipotizza l’obbligo di accettazione di un’occupazione per i percettori del reddito di cittadinanza anche per i lavori stagionali. Ad oggi i percettori del sussidio possono rifiutare delle offerte di lavoro che non superano i tre mesi di occupazione, continuando a percepire l’importo assegnato.

Prima della pausa estiva, il premier Draghi aveva sostenuto di condividere “il concetto alla base del reddito di cittadinanza”, rinviando un approfondimento riguardo possibili modifiche. Nelle ultime settimane è ripartito il tam tam politico e si sta discutendo sui possibili interventi, tra cui l’estensione dell’obbligo di accettazione anche per i lavori stagionali della durata di due-tre mesi.
Quel che è certo è che la riforma del reddito di cittadinanza ci sarà, come confermato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando al Meeting di Rimini.

Tra i vari limiti del reddito di cittadinanza la questione più spinosa e più frequentemente sollevata è la sua inefficacia nel favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Per Federalberghi, nel settore turismo e ristorazione mancherebbero all’appello circa cinquantamila lavoratori, così come nel settore agricolo, come confermato da Coldiretti mentre secondo Confcommercio nei bar e ristoranti si contano centocinquantamila posti vacanti.

Numeri che preoccupano il premier Draghi, che starebbe pensando di modificare formula voluta dai Cinque Stelle.
Secondo queste proposte di modifica al termine del lavoro stagionale, in ogni caso, il reddito di cittadinanza verrebbe erogato nuovamente in attesa di una nuova proposta di lavoro.