Il reddito di cittadinanza aiuterà la crescita del PIL allo 0,2% nel 2019 e allo 0,3% nel 2020. Lo dice Prometeia, centro di ricerca economica, nel suo rapporto di marzo.
Il primo trimestre di quest’anno, dopo la recessione dell’ultima parte del 2018, è previsto a crescita nulla, dice Prometeia, che vede però nella seconda metà dell’anno un sostegno alla ripresa dalle misure del governo su pensioni e reddito.
Il programma di trasferimenti alle più famiglie povere sosterrà la crescita economica perché tutto il reddito aggiuntivo sarà speso in consumi (…) Ci sono 490 mila individui che potrebbero teoricamente rientrare nel mercato del lavoro visto che tutti i membri delle famiglie che ottengono il reddito stabilito dal governo devono obbligatoriamente partecipare al programma di rinserimento. Non sono disoccupati o in cerca di lavoro, rientrano nella categoria degli inoccupati.
Così spiega Lorenzo Forni, segretario generale di Prometeia Associazione. Inoltre, in contraddizione con le aspettative previste e forse anche lo spirito del sussidio, il reddito di cittadinanza, afferma il centro di ricerca, raggiungerà il 43% di famiglie composte da una sola persona e soltanto il 20,9 dei nuclei con quattro e più componenti. Inoltre a beneficiarne saranno per lo più i single.
Previsioni diverse però fa il Centro Studi di Confindustria secondo cui il Reddito di cittadinanza non avrà effetti sul Pil, e questo perché il contributo stimato sui consumi è di fatto annullato dal calo di fiducia determinato dal suo finanziamento in deficit. Secondo il CsC difatti, il Reddito darebbe un contributo a valere sui consumi di 0,8 punti cumulati in tre anni, ma il rialzo dei tassi sovrani e il calo di fiducia determinati dal loro finanziamento in deficit avranno un impatto negativo sulla crescita, facendo sì che i due effetti si compenseranno determinando un impatto ‘zero’.