“Quasi 337 mila degli importi erogati per il reddito di cittadinanza, pari al 71% delle prime 472.970 domande elaborate dall’Inps, superano i 300 euro”. Lo afferma l’Inps in una nota sulle fasce di importo dei pagamenti finora elaborati per il reddito di cittadinanza, respingendo così le critiche esplose sulla Rete da parte di chi lamenta di ricevere solo poche decine di euro dalla nuova misura di integrazione al reddito.
“Il 50% è compreso nella fascia tra 300 e 750 euro, mentre oltre i 750 euro si attesta il 21% delle somme in pagamento. Soltanto il 7% è compreso nella fascia tra i 40 e i 50 euro” si legge nella nota.
In sintesi, il 58% delle prime 472.970 domande per il reddito di cittadinanza elaborate dall’Inps ha importi sotto i 500 euro. Il rimanente 42% è superiore ai 500 euro con la fascia maggiore tra i 500 e i 750 euro che con 97.493 assegni equivale al 20,6% del totale.
Questi importi, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, cominceranno ad essere accreditati sulla nuova carta prepagata, la cosiddetta CartaRdc, distribuita dalle Poste.
Le polemiche sui bassi importi “creano sconforto”, dice il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che è stato anche il ‘padre’ del reddito di cittadinanza. E rilancia sul “successo enorme” della misura. Tridico ricorda che “in appena un mese” sono state presentate 800mila domande per l’Rdc: “Per il Rei erano 80mila. L’Inps ha dato risposte in un mese in modo efficiente”.
I numeri continuano ad alimentare la polemica politica. Da Forza Italia Mara Carfagna parla apertamente di “beffa” per i cittadini che “stanno trovando solo una scatola vuota di poche decine di euro a fronte dei 780 promessi da Di Maio”. L’accusa rivolta dalla parlamentare azzurra al M5S è quella di aver “millantato di cambiare la vita a milioni di persone ma sta offrendo poco più di un’elemosina”.
“Il reddito di cittadinanza – le fa eco il senatore del Pd Edoardo Patriarca, – così come lo hanno pensato, i M5s sta mettendo in luce tutte le sue debolezze. Un provvedimento che confonde la povertà sociale con quella da reddito. La prima ha bisogno di inclusione, la seconda di politiche attive per il lavoro”.
“Un provvedimento che si fonda sui centri per l’impiego, una rete inadeguata alla sfida e che andava rinforzata prima. Assumono 6.000 precari navigator senza aver chiarito modalità e competenze – conclude Patriarca. – Insomma, un provvedimento farlocco che non porterà nessun beneficio concreto”.