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Reddito di cittadinanza: più della metà dei beneficiari senza lavoro negli ultimi tre anni

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Sono 1.808.278 i beneficiari del reddito di cittadinanza e di questi solo 546.598 hanno avuto almeno un nuovo contratto di lavoro in questo periodo (il 30,2% del totale). Queste le cifre che emergono dalla nota dedicata alla condizione occupazione dei beneficiari del RdC elaborata dall’Anpal – Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

Reddito di cittadinanza: in quanti hanno trovato lavoro

Allargando l’orizzonte temporale emerge che, al 30 settembre 2021, i beneficiari del RdC indirizzati ai centri per l’impiego sono stati 1,8 milioni, di cui il 40% (725 mila) ha avuto almeno un rapporto di lavoro durante il periodo della misura.

Circa 320 mila beneficiari erano già occupati all’ingresso, ma poco meno della metà ha comunque attivato un nuovo posto di lavoro dopo l’assegnazione del beneficio. Complessivamente, quasi 550 mila beneficiari hanno attivato un nuovo rapporto di lavoro dopo aver avuto accesso alla misura.

Una buona parte della platea di beneficiari indirizzati ai centri per l’impiego ha caratteristiche di occupabilità deboli dice l’Anapl. Più della metà difatti non ha alcuna esperienza lavorativa negli ultimi tre anni. Quanto a coloro che hanno avuto un’occupazione nei tre anni precedenti, in un quarto dei casi si tratta di disoccupati di lunga durata.

I rapporti di lavoro attivati sono per i due terzi a tempo determinato, un valore analogo a quello relativo al mercato del lavoro nel suo complesso. I beneficiari indirizzati ai centri per l’impiego che hanno sottoscritto un Patto per il lavoro sono poco più del 40%. Questo segmento mostra un’incidenza maggiore di attivazione di rapporti di lavoro, rispetto a chi non ha sottoscritto il Patto, pari a un +10% a livello nazionale (nel Nord +20% e nel Mezzogiorno +2%).
Tra coloro che erano senza un’occupazione nell’ultimo triennio l’incremento sale al 23% (con punte del 35% al Nord e di quasi il 20% nel Mezzogiorno).  Infine, l’Anpal sottolinea che il tasso di occupazione dei beneficiari all’ingresso nella misura è poco meno del 18% e a sei mesi di distanza dalla prima erogazione del beneficio raggiunge quasi il 23%, per mantenersi su questo livello anche a dodici mesi.

Reddito di cittadinanza: scovati nuovi furbetti

Le truffe attorno al reddito di cittadinanza sono molto frequenti. L’ultima in ordine temporale è stata sventata dai carabinieri della compagnia di Misilmeri e del gruppo carabinieri tutela lavoro di Palermo che, come riporta l’Ansa, hanno denunciato 39 persone in stato di libertà alla procura di Termini Imerese, residenti nei comuni del comprensorio per indebita percezione del ‘reddito di cittadinanza’. Il danno erariale complessivo è stato quantificato in oltre 300.000 euro.

Le persone coinvolte, 25 donne e 14 uomini, hanno presentato dichiarazioni omettendo informazioni che avrebbero bloccato l’erogazione del sussidio. I militari hanno accertato che gli indagati non avrebbero comunicato di trovarsi agli arresti o che fosse detenuto uno dei componenti del nucleo familiare.    Tra i 39 indagati figurano anche persone sottoposte a misure di prevenzione dell’avviso orale e sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno e alcuni stranieri con meno di 10 anni di permanenza sul territorio italiano e, pertanto, privi dei requisiti di lunga residenza.

Cosa potrebbe cambiare con la manovra 2022

La bozza di manovra 2022 allo studio del Parlamento ha definito le nuove regole per i beneficiari del RdC. In particolare si prevede la decadenza dal Reddito di cittadinanza dopo due proposte di lavoro congrue rifiutate, ma anche se non ci si presenta “almeno ogni mese”, senza “comprovato giustificato motivo”, presso un centro per l’impiego. L’offerta sarà considerata congrua se il lavoro dista “80 km dalla residenza” o vi si arriva in 100 minuti con mezzi pubblici. Il vincolo territoriale salta dalla seconda offerta: è congrua da qualsiasi luogo arrivi in territorio italiano.

Quanto al decalage, la bozza del Cdm faceva calare di 5 euro al mese l’assegno dal sesto mese, ora il taglio parte dalla prima offerta congrua rifiutata.

Da segnalare infine che a fine anno, quindi fra pochi giorni, circa  2.500 navigator si troveranno senza lavoro. A fine anno, le figure professionali, nate con il reddito di cittadinanza, il cui compito è quello di supportare i centri per l’impiego nella creazione e realizzazione di un percorso rivolto ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza, saranno mandati a casa. Il loro contratto, prorogato dal dl Sostegni, scade a fine anno e la legge di bilancio non ne prevede il rinnovo.