Quando sarà erogato il reddito di cittadinanza del mese di gennaio 2023? Due sono le date da segnare. Andiamo nei dettagli scoprendo anche le novità per il sussidio introdotte dall’ultima Legge di Bilancio del governo Meloni.
Reddito di cittadinanza, il pagamento gennaio 2023
Il reddito di cittadinanza è la misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale.
Dal 15 gennaio i nuovi percettori del reddito di cittadinanza hanno ritirato la carta alle Poste e ricevuto la prima ricarica
Per le persone che invece già percepiscono il reddito di cittadinanza, l’accredito è atteso fra venerdì 27 e lunedì 30 gennaio. Per verificare se il pagamento è stato ricevuto si può chiamare un numero verde messo a disposizione dal governo: 800.666.888.
Le novità sul reddito di cittadinanza 2023
L’ultima legge di bilancio ha introdotto una serie di novità concernenti il reddito di cittadinanza.
In primis lo stop dal 2024. Per quest’anno, la componente del reddito di cittadinanza corrispondente al canone annuo di affitto viene erogata direttamente al locatore dell’immobile. Si attende un apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, entro il 2 marzo 2023 per la definizione delle modalità di attuazione. Nel caso di stipula di contratti di lavoro stagionale o intermittente il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio, se rientra nel limite massimo di 3.000 euro lordi. I redditi eccedenti tale limite andranno ancora comunicati all’Inps.
Inoltre la durata massima dell’erogazione del contributo economico del reddito di cittadinanza dal 1 gennaio 2023 diventa di 7 mesi.
La durata massima resta di 18 mesi, solo per i nuclei familiari con minori, con persone disabili (come definite dal DPCM del 5 dicembre 2013, n. 159) e con persone di età pari o superiore ai 60 anni.
Inoltre, a decorrere dal 1° gennaio 2023, i soggetti occupabili (dai 18 ai 59 anni):
- devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione e/o di riqualificazione professionale altrimenti si decade dall’erogazione del beneficio.
- per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del reddito è subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello.
Inoltre, il contributo economico cessa se il percettore non accetta la prima offerta di lavoro.
Osservatorio su reddito e pensione di cittadinanza
L’Inps ha reso noto che nel mese di dicembre 1,17 milioni di nuclei hanno beneficiato del reddito, 2,48 milioni di persone, con un importo medio di 549 euro Nel 2022 i nuclei beneficiari di almeno una mensilità di reddito di cittadinanza (RdC) o di pensione di cittadinanza (PdC) sono stati 1,69 milioni, per un totale di 3,66 milioni di persone coinvolte.
Inoltre l’Inps rivela che la platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta, sempre a dicembre 2022, da 2,20 milioni di cittadini italiani, 201mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno Ue, 84 mila cittadini europei, 3600 familiari delle precedenti categorie o titolari di protezione internazionale. Per i nuclei con presenza di minori (367 mila, con 1,3 milioni di persone coinvolte), l’importo medio mensile è di 679 euro, e va da un minimo di 593 euro per i nuclei composti da due persone a 739 euro per quelli composti da cinque persone. La distribuzione per aree geografiche relativa vede 425mila persone beneficiarie al Nord, 327 mila al Centro e oltre 1,7 milioni nell’area Sud e Isole. L’importo medio mensile erogato è crescente nel tempo; complessivamente è aumentato del 12%, passando da 492 euro nell’anno 2019 a 551 euro nel 2022.
Sempre l’Inps ha reso nota la sigla del protocollo operativo tra Inps e Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – DAP, che consentirà, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, la verifica mensile e automatica, operata con sistemi di interoperabilità e modalità strutturata di scambio dati, dell’eventuale stato detentivo dei richiedenti il reddito di cittadinanza, prima dell’erogazione del beneficio.
Inoltre, l’attuazione del protocollo consentirà ad Inps di disporre, in automatico, la revoca e il recupero della prestazione indebita in caso di omessa dichiarazione.