Qui c’è una bomba sociale destinata a esplodere. Così definisce Marco Travaglio, il direttore de Il Fatto Quotidiano, la situazione legata al reddito di cittadinanza, nel corso della trasmissione Otto e mezzo su La7.
“In tutta Europa c’è il reddito minimo, non capisco perché noi dovremmo essere i più fessi che continuano a tenersi 10 milioni di persone che non hanno un euro da spendere. Qui c’è una bomba sociale destinata a esplodere. Quando sento questi discorsi, mi chiedo: ma in quale Paese viviamo?”
“Se non capiamo per quale motivo il 4 marzo la gente ha votato in quel modo, le persone continueranno a votare così il doppio e il triplo. Queste polemiche non fanno altro che ignorare la realtà sociale che c’è in Italia. In un Paese serio sarebbero tutti d’accordo su questa misura, anziché dire che il reddito di cittadinanza premia chi sta sul divano. E questo è un falso. Chi sta sul divano non prende nemmeno un euro“.
Risponde a Travaglio il finanziere Guido Maria Brera, confondatore del Gruppo Kairos, la più importante società di asset management e Private Banking in Italia.
“Io sono assolutamente d’accordo sul dare un reddito minimo, ma quello proposto dal M5s non è un reddito di dignità (…) Noi dobbiamo dare un reddito universale che dia dignità di lavoro a tutti (…) Quello del M5s non è un reddito di dignità, ma un reddito in salsa neo-liberal, è l’ultimo strascico del neoliberismo che ci portiamo dietro. Non c’è nulla di dignitoso in questo reddito qui”.
Emblematica la risposta di Marco Travaglio.
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tutti i Paesi europei si pongono il problema di chi è in povertà e non trova lavoro e si sentono rispondere da Macron: ‘Attraversa la strada, così trovi lavoro’. E infatti Macron è partito che sembrava il padrone della Francia, adesso ha già i due terzi dei francesi che lo vorrebbero cacciare, proprio perché sta facendo politiche neoliberiste che sono quelle di Maria Antonietta di Francia: se non hanno pane, mangino brioches“.
Sul Forex l’euro continua a calare, zavorrato dalle tensioni di mercato sull’Italia è ai minimi da un mese e mezzo e sembra orientato a infrangere al ribasso la soglia psicologoca di 1,15 sul dollaro. Contestualmente la valuta statunitense è sostenuta dalle attese di nuovi rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve e ieri ha ricevuto spinte anche dall’accordo commerciale tra Usa e Canada. A tarda mattina la valuta condivisa si attesta a 1,1512 dollari, sui minimi dal 21 agosto scorso.