MILANO (WSI) – In Austria c’è la Sozialhilfe, un reddito minimo garantito che viene aggiunto al sostegno per il cibo, in Norvegia c’è lo Stønad til livsopphold, letteralmente “reddito di esistenza”. In Belgio esiste un cosiddetto “reddito d’integrazione”, la Germania invece con l’Arbeitslosengeld II si impegna a garantire una dignitosa dimora a qualunque cittadino.
In tutti questi casi si tratta di aiuti finanziari garantiti a tutti, senza distinzioni di eta’ e condizioni sociali.
Da noi, una grande campagna popolare – coinvolte 200 città, con più di 250 iniziative tra banchetti e incontri pubblici – ha consentito in soli sei mesi di portare alla raccolta delle 50 mila firme necessarie per lanciare un referendum sul reddito minimo garantito.
Lo ha raccontato Maria Pia Pizzolante, della rete TILT, tra i promotori della proposta di iniziativa popolare, presente anche nel programma del Movimento 5 Stelle e a favore della quale si e’ schierato anche Nichi Vendola, leader di Sel (VEDI VIDEO SOTTO).
Le firme raccolte, ha spiegato Pizzolante in occasione della conferenza stampa tenutasi alla Camera il 13 febbraio 2013, “saranno consegnate entro i primi 100 giorni della nuova legislatura, affinché la proposta di legge non rimanga solo una dichiarazione di intenti”.