Economia

Ref: “Il sistema produttivo italiano tiene ed è pronto a ripartire”

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Le cose non vanno bene, ma il sistema Italia nel complesso sta reggendo all’urto di una crisi molto lunga. Gli economisti del centro studi Ref ricerche tracciano un quadro cautamente positivo sull’economia italiana, che si è appena lasciata alle spalle l’anno peggiore dai tempi della seconda guerra mondiale.

Come spiegano gli esperti, il 2020 è stato segnato dai vincoli all’attività economica legati alle misure di separazione fisica. Ne è conseguito che lo shock è stato quindi distribuito in maniera non uniforme fra le diverse componenti della domanda.

“Sono crollati soprattutto gli acquisti di alcuni servizi, e questo ha anche comportato una forte concentrazione settoriale delle perdite di prodotto: i più penalizzati sono stati i servizi di alloggio e ristorazione che hanno visto il rispettivo valore aggiunto ridursi di 24 miliardi, con una caduta di oltre il 40% rispetto al 2019″.

La contabilità nazionale – spiegano – ha mostrato anche come il largo utilizzo degli ammortizzatori sociali abbia permesso di porre una buona parte dei costi della crisi a carico del bilancio pubblico.

“In aggregato il potere d’acquisto delle famiglie si è ridotto poco, e la caduta dei consumi ha portato a un aumento clamoroso dei risparmi: ben 8 miliardi al mese in più da quando è iniziata la pandemia”.

Imprese: tengono margini e investimenti

In questo contesto, ed è la sorpresa, i margini delle imprese non si sono ridotti affatto. Questo anche perché la domanda di lavoro è caduta più del Pil, portando a un aumento della produttività, “un fatto inusuale in una fase di recessione”.

Altro aspetto inusuale, è che in una recessione grave come quella del 2020 abbiano tenuto gli investimenti.

“La politica fiscale ha funzionato nel “congelare” i conti dei settori in crisi. Se l’uscita dalla recessione avverrà fra qualche mese, grazie alle campagne vaccinali, ci sono buone probabilità di riuscire a limitare la caduta dell’output potenziale.
In generale, quindi, il bicchiere è mezzo pieno: le cose non vanno bene, ma il sistema sta reggendo all’urto di una crisi molto lunga; l’auspicio è che si riesca in pochi mesi a allentare le misure sanitarie grazie alla somministrazione di un numero più elevato di vaccini” concludono gli esperti.