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Referendum, giudice: “Chi vota Sì è un fascista”

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Un giudice emiliano ha scatenato le polemiche e provocato l’irritazione dei politici vicini al governo con le sue dichiarazioni al fulmicotone contrarie alle riforme costituzionali promosse dal governo e approvate dal parlamento, che verranno sottoposte al giudizio popolare con il referendum di questa domenica.

In una lettera alla Gazzetta di Reggio, Francesco Caruso, presidente del tribunale di Bologna, ha detto che la riforma favorisce i comportamenti mafiosi e su Facebook ha rincarato la dose aggiungendo che “chi vota Sì è un fascista” e che le autorità stanno “rubando la democrazia”. Le sue dichiarazioni gli sono valse l’apertura di un’indagine da parte del Consiglio Superiore della Magistratura.

“Chi vorrà spiegare la riforma ai ragazzi, dovrà dire che questa riforma è fondata sui valori del ‘clientelismo scientifico organizzato’, del voto di scambio, della corruzione e del trasformismo”, ha scritto il presidente della corte nel maxi-processo di ‘ndrandgheta Aemilia.

Il Csm ha avviato una pratica contro Caruso in prima commissione per verificare eventuali profili di incompatibilità funzionale del giudice capo di Bologna. Il rappresentante del PD Pierluigi Castagnetti, ex Segretario del Partito Popolare italiano, ritiene che le parole del magistrato siano “deliranti”.

“Una maggioranza spuria e costituzionalmente illegittima non può cambiare la costituzione trasformandone l’anima, rubando la democrazia ai cittadini”, argomenta Caruso nella lettera. “E non basta il plebiscito dell’eventuale vittoria del Sì a sanarne i vizi di legittimità. I sinceri democratici che credono al Sì riflettano. Nulla sarà come prima e voi sarete stati inesorabilmente dalla parte sbagliata, come coloro che nel 1943 scelsero male, pur in buona fede”.

Con la riforma “non avremo più una Costituzione, ma un atto di forza“, aggiunge il giudice. Per Castagnetti, ex vice presidente della Camera, si tratta di “un delirante manifesto per il No”, si legge su Twitter.