LONDRA (WSI) – L’Italia dovrebbe votare No al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. A sostenerlo è The Economist, il quotidiano britannico di stampo liberale che in un lungo articolo spiega perché gli elettori dovranno votare contro la riforma voluta dal premier Matteo Renzi. L’Italia ha bisogno di riforme, ma non questo genere di riforme, e se Renzi dovesse dimettersi non sarebbe la fine del mondo.
“L’emendamento costituzionale non affronta il problema principale che è la mancanza di volontà dell’Italia nel fare le riforme. E ogni benefit secondario è di gran lunga superato dal peso degli svantaggi – sopra tutti gli altri il rischio che, cercando di fermare l’instabilità che ha dato all’Italia 65 governi dal 1945, si crei un uomo forte eletto. Questa è la nazione che ha prodotto Benito Mussolini e Silvio Berlusconi ed è preoccupantemente vulnerabile ai populismi”.
Secondo il quotidiano indipendente di Londra il sistema bicamerale italiano “produce uno stallo e riformarlo sembrerebbe logico ma i dettagli della riforma insultano i principi democratici“. I critici della riforma probabilmente non si aspettavano un simile trattato a favore del No da parte di un quotidiano liberale come The Economist.
“Il Senato non sarebbe eletto, bensì composto di membri di assemblee regionali e sindaci (….) la riforma concede al partito di maggioranza alla Camera un immenso potere, dando al maggiore partito il 54 per cento dei seggi e la garanzia di governare cinque anni”.
Renzi: governo tecnico che alza tasse non fa interesse Italia
Il rischio del piano di Matteo Renzi, secondo il quotidiano è che il principale beneficiario sia Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle.
“Lo spettro di Grillo come primo ministro, eletto da una minoranza e tenuto al potere dalle riforme di Renzi, è una possibilità che molti italiani e una gran parte dell’Europa giudicano allarmante”. In realtà Grillo ha in più occasioni fatto sapere che non è sua intenzione candidarsi come primo ministro.
Se il referendum fallisce, il premier Renzi sarà costretto a dimettersi visto che sul voto del 4 dicembre si è giocato la faccia. Ma è proprio lo scenario che il quotidiano si augura.
Le dimissioni di Renzi “potrebbero non essere la catastrofe temuta da molti in Europa. L’Italia potrebbe mettere insieme un governo tecnico ad interim, come ha fatto molte volte in passato. Se invece una sconfitta nel referendum scatenasse il collasso dell’euro, allora sarebbe un segnale che la moneta europea era così fragile che la sua distruzione era solo questione di tempo”.
Renzi ha utilizzato la scusa dell’editoriale per sottolineare come in Europa faranno di tutto perché venga messo in piedi un governo tecnico. Un esecutivo di questo tipo “che alza le tasse e dice ‘ce lo chiede l’Europa’ non fa l’interesse dell’Italia”, ha dichiarato un infastidito presidente del Consiglio in un’intervista a La Stampa stamattina.