Toni sempre più accesi nel dibattito sul referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Chi si è scandalizzato per i vari botta e risposta tra i candidati alle elezioni Usa Donald Trump e Hillary Clinton, ora deve ammettere che anche in Italia gli scontri politici, mentre sale la temperatura nel termometro della tensione, si stanno rivelando sempre più trash.
Ha colpito la frase proferita nelle ultime ore da Beppe Grillo, leader del M5S, al premier Matteo Renzi. Non che Grillo abbia mai mancato di proferire espressioni colorite.
“Renzi ha una paura fottuta del voto del 4 dicembre. Si comporta come una scrofa ferita che attacca chiunque veda. Ormai non argomenta, si dedica all’insulto gratuito e alla menzogna sistematica”.
Il presidente del Consiglio ha ribattuto, rispondendo a tono:
“Ora Grillo ha detto che siamo una scrofa ferita. Se eravamo una scrofa sana cambiava qualcosa per lui? Quando ci dice serial killer, rispondiamo: bene, superiamo il Cnel, il bicameralismo paritario. Quando ci dice scrofa ferita prima si chiama il veterinario poi si dice: bene, il Cnel, il bicameralismo… Perché sulla scheda non c’è scritto volete essere una scrofa ferita Sì o No”. “Se dite No, non si cambia per sempre. Non fatevi fregare, leggete il quesito”.
Così intanto Luigi Di Maio, ospite della trasmissione Agorà su RaiTre, ha difeso Grillo,:
“Grillo utilizza dei termini, c’è a chi piace e a chi no. Noi “accozzaglia”? Il governo di Renzi è accozzaglia. Il premier eviti di fare la morale e guardi a casa sua”.