NEW YORK (WSI) – La star dell’Europa dei numerini e degli zero-virgola è sicuramente una sola: il 3%, o meglio, la regola che impone gli agli stati membri dell’Ue di mantenere un deficit di bilancio pubblico che non sia superiore al 3% del prodotto interno lordo. Da quando questa regola è stata introdotta nel Patto di stabilità e crescita del 1998 ben venticinque stati su 28 membri hanno infranto questo limite ormai celebre.
Solo Svezia, Estonia e Lussemburgo sono riusciti a rimanere sempre all’interno del parametro. Anche se le improvvise avversità della crisi finanziaria del 2008 sono archiviate ancora quest’anno cinque Paesi violeranno il 3%, secondo un sondaggio degli economisti condotto da Bloomberg. Fra questi cinque, ossia Regno Unito, Francia, Spagna, Grecia e Croazia, ci sono tre delle più grosse economie dell’Unione Europea. Sul filo del rasoio, inoltre, ci saranno altri tre Paesi: Finlandia, Polonia e Romania.
Con la crisi del 2008 è coincisa anche la stagione meno ligia alle regole di bilancio: nel 2009 a sfondare il muro del 3% erano stati ben 22 Paesi membri, Germania inclusa, con una media dei deficit europei cha aveva raggiunto il 6,9%.
Il 2016, con sole cinque violazioni attese, potrebbe essere l’anno con meno “bocciati” degli ultimi nove. L’anno prossimo, invece, gli economisti ritengono che il club si ridurrà alle sole Croazia e Francia. A quest’ultima, che secondo il sondaggio Bloomberg dovrebbe sforare al 3,2% nel 2017, è stata riconosciuta una deroga per intraprendere importanti riforme, come quella sul lavoro.
E l’Italia? Dal 2007 il nostro Paese ha violato i 3% per tre anni consecutivi, dal 2009 al 2011: molto più diligente della Francia, ad esempio, che l’ha violato ininterrottamente dal 2008.
Fonte: Bloomberg