(9Colonne) – Roma, 17 set – Chi l’ha detto che la Chiesa e la religione non stanno al passo con lo sviluppo tecnologico? A dimostrare che microprocessori e rosari sono due mondi che possono convivere alla perfezione ci ha pensato un’azienda italiana, la Prex, che è arrivata laddove nessuno aveva osato. La ditta ha infatti lanciato sul mercato il rosario digitale, una invenzione che, nell’idea dei suoi produttori, dovrebbe andare incontro alle esigenze di tutti quei fedeli – dai malati agli anziani – che non possono recarsi in chiesa con frequenza. Il nuovo rosario è dotato di piccoli altoparlanti, grandi più o meno quanto un mouse, che recitano – in sequenza – i misteri della Vergine, il Padre nostro, tre Ave Maria e un Gloria al Padre. Una voce soave guida il fedele nella preghiera, ricreando tra le mura domestiche l’effetto litania. La rotazione delle preghiere è settimanale e sull’altoparlante è possibile riprodurre l’immagine del Santo al quale si è più devoti e il colore dello sfondo. Il tutto per 29,50 euro, aspettando l’annunciato arrivo sul mercato della versione con cuffiette, per una preghiera più discreta. “Abbiamo venduto in quattro mesi settemila rosari in tutta Italia” ha raccontato uno dei dirigenti dell’azienda al quotidiano spagnolo “El Pais”. Sì, perché quella del rosario parlante è un’idea che piace anche all’estero e, spiegano dalla Prex, sono già tante le richieste da Francia, Germania, Polonia, Gran Bretagna e, ovviamente, Spagna.
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