NEW YORK (WSI) – Rischia di scoppiare un nuovo dieselgate sul modello di quello che ha messo nei guai, mesi fa, la tedesca Volkswagen. Questa volta sul banco degli imputati ci sarebbe la Renault, che avrebbe truccato i valori sulle emissioni inquinanti delle proprie vetture con la “complicita’” del governo francese, che ne è azionista al 20%.
E’ quanto suggerisce il Financial Times secondo cui un report governativo francese avrebbe infatti omesso alcuni dettagli “significativi” su come i motori diesel della Renault riuscissero a ridurre le emissioni in sede di test ufficiali.
Secondo quanto appurato, in alcuni casi le emissioni nocive alla salute sarebbero state tra le nove e le undici volte superiori a quanto ammesso dai limiti europei. Ma a quanto pare il report governativo finale, pubblicato lo scorso mese, non avrebbe incluso tutto quanto venuto a galla.
Non ci sono – precisa il Ft – evidenze che si tratti di dispositivi paragonabili ai software incriminati di Volkswagen. Ma ora emerge il timore di alcuni componenti che il governo siano stati troppo “indulgenti” verso Renault, in considerazione del fatto che uno scandalo sulla casa automobilistica avrebbe avuto ripercussioni sulle casse dello Stato-azionista.
Dal gruppo francese si sono affrettati a specificare che: “I modelli sono conformi alle leggi e alle norme di ciascun mercato nel quale sono venduti” hanno ricordato mentre dal ministero dell’Ambiente francese negano che si sia cercato di occultare qualche verità sulle indagini condotte.