Società

Renzi a Brescia, è caos. Scontri centri sociali e polizia

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ROMA (WSI) – Tafferugli tra centri sociali e polizia a Brescia, in occasione della visita del premier Renzi: sono rimasti feriti un agente e un carabiniere al quale i manifestanti avrebbero tentato di strappare lo scudo difensivo. I due sono stati medicati. Circa 200 i manifestanti che hanno utilizzato fumogeni, petardi e lanciato sassi e bottiglie. I centri sociali hanno poi tentato di aggregarsi al corteo della FIOM che ha però rifiutato.

Nel corteo del centro sociale ‘Magazzino 47’ c’è stato lancio di uova e fumogeni. Dopo il primo tentativo di sfondamento per avvicinarsi il più possibile alla Palazzoli, l’azienda che ospita l’assemblea degli industriali dove è presente anche il premier, respinto dalla polizia, c’è stato un tentativo di circumnavigare la palazzina.

Dal corteo lancio di uova, fumogeni e anche qualche pietra verso gli agenti, che, continuano, anche a colpi di manganelli, ad impedire al corteo di avvicinarsi alla Palazzoli.

Mentre il premier faceva il suo ingresso alla Palazzoli, a distanza si sentivano fischi e contestazioni dei lavoratori che protestano contro il Jobs Act. Fuori dall’azienda si è riunita la Fiom di Brescia per un’assemblea contro le politiche sul lavoro del Governo. Su uno striscione della Fiom è scritto: “Renzi non hai mai lavorato giù le mani dal sindacato”.

Renzi: per l’Italia ora o mai più – “Si è aperta un’opportunità pazzesca, non coglierla sarebbe un errore gravissimo”, ha detto il premier Matteo Renzi all’assemblea degli imprenditori di Brescia.”Se facciamo ciò che siamo in grado, l’Italia dei prossimi anni sarà la locomotiva in Europa. Ma bisogna aver coraggio di dire che è finito il tempo dei si farà: ora o mai più. Ecco il senso dell’urgenza che muove me e il mio governo”. Il premier ha anche ammonito: “dobbiamo evitare un rischio pazzesco: c’è un disegno per dividere il mondo del lavoro”. Ma “non esiste una doppia Italia, dei lavoratori e dei padroni: c’è un’Italia unica e indivisibile e questa Italia non consentirà a nessuno di scendere nello scontro verbale e non solo, legato al mondo del lavoro”. “Se vogliono contestare il governo – ha detto ancora Renzi – lo facciano” senza fare del mondo del lavoro “un campo di gioco di uno scontro politico”.

“Si affrontino le questioni del Jobs act. Se si vuole attaccare il governo ci sono altre strade, senza sfruttare il dolore dei disoccupati”. “Il clima fuori è cambiato: tre mesi fa eravamo una banda di ragazzini – ha detto ancora – ora che stiamo facendo le riforme siamo diventati la quintessenza dei poteri forti, la lunga manus di chissà quali disegni, gli uomini soli al comando. Ma non c’è un uomo solo al comando, c’è un popolo che chiede di cambiare per sempre”. Per il premier Matteo Renzi, con la riforma della legge elettorale, sapere chi vince non deve essere “più un terno al lotto”. “Anch’io non sono stato eletto dai cittadini, ma sono qui nel rispetto della Costituzione”, La prospettiva del governo ha confermato infine è di stabilizzare “un’unica tassa locale che sia affidata al sindaco e che non veda più lo Stato mettere bocca”. Il premier è intervenuto anche sulla vertenza delle Acciaierie di Terni. “Credo che a Terni si possa arrivare a una soluzione recuperando la capacità di dialogo. Per mia esperienza quando il sindacato fa il sindacato e si occupa dei lavoratori credo sia una funzione fondamentale e faccio di tutto perché sia difesa”. La visita del premier è stata accolta da manifestazioni e proteste di fronte alla fabbrica dove si sta svolgendo l’assemblea.

Squinzi, bene Renzi per fardello che si è assunto – ”Lei si è assunto il pesante fardello di far uscire l’Italia dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile declino”. Così il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, si rivolge al presidente del Consiglio Renzi durante l’assemblea degli industriali di Brescia. (ANSA)