Renzi ammette ‘ricatto’ referendum. A Weidmann: “Pensi a derivati banche tedesche”
ROMA (WSI) – Non si è lasciata certo attendere la risposta del premier Matteo Renzi alle parole del falco Jens Weidmann che in un’intervista pubblicata da diversi quotidiani italiani ha affermato che in Italia non c’è stata alcuna manovra di austerity e le richieste di maggiore flessibilità fatte dal governo non sono accettabili. Allo stesso tempo, come riporta oggi il quotidiano La Repubblica, il premier, nell’affrontare la questione dei migranti, sottolinea come quasi tutti, in Europa, siano sotto scacco elettorale.
Così si sfoga, come riporta La Repubblica:
“Siamo quasi tutti sotto scacco elettorale, in Germania, in Francia e anche noi abbiamo il referendum costituzionale
Tornando a Weidmann, così Renzi:
“Il governatore ha già un compito ingrato. A lui va tutta la mia solidarietà perché deve affrontare la grande questione delle banche tedesche: facciamo il tifo perché ci riesca (…) Gli diamo un affettuoso abbraccio di buon lavoro, visto che per qualche decina di miliardi di crediti deteriorati delle banche italiane ci sono diverse centinaia di miliardi di derivati in quelle tedesche”.
Weidmann, secondo Renzi, farebbe insomma meglio a concentrarsi sui tanti problemi da risolvere nel settore bancario del suo paese, che ha “centinaia e centinaia e centinaia di miliardi di euro di derivati” iscritti a bilancio. Il riferimento è soprattutto rivolto a Deutsche Bank, che è giudicata dagli analisti di SocGen “sottocapitalizzata” anche nel caso in cui non scoppino crisi esterne maggiori.
Il premier ha risposto sarcasticamente alle parole del presidente della Bundesbank. Il diverbio tra i due rende ancora più grande il divario tuttora esistente tra Italia e Germania.
Divario che è stato rimarcato nell’ultimo vertice dei capi di stato e di governo dell’Unione europea a Bratislava dove il Premier Renzi si è dimostrato particolarmente polemico nei confronti degli altri leader soprattutto quando si tratta di politiche migratorie.
“Se l’Europa continua così, noi dovremo organizzarci in modo autonomo sull’immigrazione. Questo è l’unico elemento di novità di Bratislava, dove si sono fatte tante parole ma non siamo stati in grado di dire parole chiare sul tema africano. Ecco perché, con un eufemismo, non l’abbiamo presa benissimo. Juncker dice tante cose belle, ma non vediamo i fatti. E’ un problema dell’Europa. L’Italia farà da sola, è in grado. Ma questo è un problema per l’Ue. Da parte nostra, la priorità è la questione dei rapporti con l’Africa, come abbiamo detto a Bratislava, e poi la lotta al terrorismo globale”.
Così il premier appena arrivato a New York per il summit Onu su rifugiati e migranti, questione su cui si consuma l’ennesimo strappo con l’Ue. Mentre Angela Merkel si sta ancora leccando le ferite dopo la brutta batosta delle elezioni regionali che hanno visto il suo partito, il Cdu, crollare paurosamente proprio grazie alla questione profughi, Renzi rimarca l’inettitudine dell’Europa a risolvere la questione migranti.
“Priorità da parte nostra sono i rapporti con l’Africa, come abbiamo cercato di dire a Bratislava. Dare priorità all’Africa vuol dire evitare che chi viene qui in attesa di essere giudicato rifugiato stia a passare il tempo senza fare niente perché questo crea anche insofferenza. Vuol dire interventi in Africa, cooperazione internazionale, messa in sicurezza delle strutture in Africa. E fare sì che chi ha diritto abbia gli strumenti per vivere qui senza stare dalla mattina alla sera a bighellonare fuori dalle strutture pubbliche o private, perché desta la preoccupazione di tutti i sindaci di ogni colore politico”.