ROMA (WSI) – “Se fossi in lui mi preoccuperei delle banche tedesche. Il tempo in cui ci davano lezioni è finito”. E ancora: “Ha tanti problemi a cui pensare, e meno pensa all’Italia meglio è per lui“. Parole del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospite de “L’Arena”, che risponde per le rime alle dichiarazioni proferite di recente dal governatore Bundesbank, Jens Weidmann. Weidmann aveva affermato che i paesi con un livello elevato dei debito pubblico – dunque l’Italia – minacciano l’Europa.
Ma Renzi, riferendosi alla Germania, ha detto:
“il tempo in cui ci davano lezioni è finito. Il governatore tedesco ha stanziato 247 miliardi di euro e mi auguro che siano sufficienti per le loro banche”.
Contro Weidmann, critico anche il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan che, in un’intervista rilasciata a Repubblica e pubblicata ieri, ha affermato, rispondendo alla domanda che ha ricordato come i tedeschi vorrebbero anche un limite ai titoli di stato presenti nei bilanci delle banche:
“A Weidmann rispondo così. Primo: è chiaro che c’è un rapporto tra debito e crescita. Per come la vedo io la crescita è la via maestra per ridurre il debito. Per Weidmann è il contrario. Non sono d’accordo con lui. È più corretta la mia tesi, che oltretutto è sostenuta dall’esperienza storica. Secondo: sulla Bce è smentito dai fatti. Non mi convince la relazione che fa tra politica monetaria e ritardo sulle riforme, tant’è vero che anche se beneficiamo dei tassi bassi siamo quelli che fanno più riforme. Terzo: sul debito sovrano nelle banche c’è già stata una discussione all’Ecofin. Per l’unione bancaria dobbiamo fare molti progressi e ci sono cose più importanti dei titoli di Stato nelle banche, a cominciare dalla garanzia dei depositi. I vincoli alle banche non mi sembrano utili e in ogni caso vanno discussi non in ambito europeo, ma a Basilea, perché riguarda anche Usa e Giappone. Ricordo infine in generale che finalmente in Europa si torna a discutere di cose importanti tipo un patto di Stabilità meno oscuro, meno farraginoso, più orientato alla crescita”.
Nell’intervista rilasciata a “L’Arena”, Renzi ha parlato a tutto campo. Sulle continue critiche che gli vengono rivolte dai sindacati, in modo particolare sul tema occupazione.
“Camusso stanca di commentare dati” sulla occupazione “con miglioramenti da prefisso? Se Camusso è stanca di commentare Renzi, Renzi è stanco di commentare la Camusso”.
Mentre sui giudici, Renzi tiene a precisare:
“La prescrizione va cambiata, ma va fatta anche un’altra cosa per arrivare a sentenza: chiedere ai magistrati di essere capaci di fare come fanno i migliori magistrati tra loro, perché ci sono alcuni Tribunali in cui si corre e si va veloci, altri invece in cui si va troppo spesso a prescrizione”.
E sulla frase del presidente dell’Anm, Piercamillo Davigo, relativa ai politici corrotti:
“Sì ci sono politici corrotti. Ma io voglio i nomi, voglio sapere chi è che ruba e chi non ruba. Pieno rispetto per il dottor Davigo, ma dico una cosa su cui il 101 per cento degli italiani pensa sia una cosa banale: se uno ruba deve essere preso e giudicato. Ma non si può sparare nel mucchio sennò fai il gioco di quelli che rubano”. “Io non ce l’ho con i magistrati ma non si deve fare ‘i giudici contro i politici’. Ma ‘gli onesti contro i ladri”.
In particolare, sulla corruzione:
“Ci vuole la severità della pena.Ai magistrati dico, organizziamoci meglio e andiamo a sentenza e quando sei colpevole io ti sbatto dentro. Basta analisi sulla corruzione, io voglio una sentenza e che poi stai in galera. Il messaggio vero è: molto più duri nelle pene sulla microcriminalità. Ci sono dei casi scandalosi in cui non accade che stai in galera, ma ce ne sono molti che ci vanno e io vorrei che ci andassero anche i pezzi grossi in carcere”.