ROMA (WSI) – Riprendono alle 10.00 le consultazioni alla Camera per il premier incaricato Matteo Renzi.
Si riparte con Forza Italia guidata da Berlusconi, che torna in Parlamento per la prima volta dopo la sua decadenza. A seguire il Pd. A sorpresa, nel pomeriggio ci dovrebbe essere anche un incontro con Beppe Grillo, dopo il sì dei militanti sulla rete.
“E’ andata bene. Stiamo lavorando sul programma”, che “sarà pronto per il fine settimana” aveva detto Graziano Delrio lasciando la Camera. “Stiamo raccogliendo le idee per fare una cosa seria, condivisa: vogliamo che tutte le forze prendano impegni con gli italiani. Ma non sarà una crisi lunga come quella tedesca”. Oggi Delrio dovrebbe avere anche un confronto di maggioranza sui programmi, assente Renzi.
Il segretario del Pd è arrivato a piedi, da solo, e una volta varcato uno dei portoni laterali di Montecitorio è stato scortato dai commessi ai quali ha chiesto più volte informazioni su dove dovesse andare.
Piccolo intermezzo anche con i cronisti, dai quali si è fatto accompagnare in ascensore: “Very dangerous”, ha commentato riferendosi ai giornalisti. Renzi, non appena entrato a Montecitorio, ha immediatamente iniziato a cercare Graziano Delrio.
“Ci siamo persi Graziano…”, dice rivolgendosi a un commesso che lo rassicura: “No, Delrio è già arrivato e la sta aspettando”. Poco prima, intanto, Delrio aveva assicurato che “entro il fine settimana” Renzi riuscirà a formare il governo. “Il lavoro procede bene, siamo tranquilli”, ha proseguito.
La querelle per la scorta – Il segretario del Pd e premier incaricato Matteo Renzi non ha formalmente alcuna scorta, ma nel momento in cui giurerà al Quirinale, la sua protezione sarà assicurata dall’Aisi, il servizio segreto interno, cui spetta il compito di garantire la sicurezza del presidente del Consiglio.
I servizi di tutela e i relativi livelli di protezione, sono disciplinati dal decreto ministeriale dell’11 settembre 2002 e, ha ricordato il Dipartimento di pubblica sicurezza in una nota del settembre 2013, “sono disposti e svolti con modalità indipendenti dalla volontà del soggetto tutelato”. I servizi di tutela sono articolati su quattro livelli e, di norma, ai segretari di partito è assicurata una protezione di terzo o quarto livello, vale a dire un’auto blindata e uno o due agenti a protezione.
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto di poter rinviare l’incontro con Matteo Renzi al pomeriggio. Lo spostamento, fanno sapere i 5 Stelle, sarebbe necessario per consentire al leader del Movimento, Beppe Grillo, di venire a Roma da Sanremo.
IL DIARIO DELLE CONSULTAZIONI
Il caso 5 stelle – Ci sarà anche Beppe Grillo alle consultazioni del M5S con il premier incaricato. Lo annuncia il movimento precisando che verrà chiesto anche lo streaming dell’incontro. All’incontro ci saranno anche i capigruppo D’Incà e Santangelo.
La decisione se andare o meno a fare le consultazioni con il premier incaricato ha sollevato molti dubbi tra i Cinque Stelle, sia tra i parlamentari, sia tra gli attivisti.
Il sondaggio indetto sul blog di Beppe Grillo per far decidere agli iscritti se andare o meno alle consultazioni con il premier incaricato ha fatto prevalere i favorevoli all’incontro. Seppure con una lieve maggioranza i favorevoli alle consultazioni sono infatti stati 20.843, i contrari 20.397. I votanti sono 41.240 su 85.408 aventi diritto. La delegazione M5S sarà ricevuta alle 13:45. Sarà consentita la diretta streaming dell’incontro.
Alfano, sì di Ncd solo se non c’è patrimoniale – “Mai la patrimoniale. Se si ha in mente di fare la patrimoniale, il Nuovo Centrodestra non è disponibile”. Lo afferma Angelino Alfano al termine delle consultazioni con il premier incaricato Matteo Renzi.
“No ad un governo di sinistra o di centro sinistra noi volgiamo che nasca con la stessa maggioranza che ha sostenuto il governo di Enrico Letta se si allarga a sinistra per noi non va bene. E’ emerso chiaramente che Vendola non c’è’, il primo scoglio è superato” ha sottolineato l’ex vicepremier. “Noi vogliamo realizzare il governo più riformatore, più rivoluzionario della storia recente perchè abbiamo un desiderio grande. In questi 70 minuti abbiamo lavorato per realizzare i capitoli più importanti della rivoluzione liberale che in passato il centrodestra ha promesso ma non realizzato: fisco, lavoro, giustizia” ha rilevato Alfano.
Altro tema sollevato da Alfano e’ stato quello relativo al futurno ministro della Giustizia: ‘Vogliamo un garantista – ha detto il leader di Ncd – . Non potremmo far parte di un governo che mette un giustizialista alla Giustizia”.
Sel indisponibile a partecipare a esecutivo – “Siccome la parola ‘disponibili’ è diventata sinonimo di abitudini inqualificabili” e dunque “noi siamo indisponibili. Questo governo ha la stessa forma di coalizione dei due precedenti, siamo indisponibili a partecipare o a contribuire alla nascita di un governo che si fondi sul compromesso tra parti di centro sinistra e destra. Per noi le larghe intese complete o miniaturizzate sono una parte del problema del Paese, non una risposta”. Così Nichi Vendola, leader di Sel, risponde a chi gli chiede l’atteggiamento del suo partito in merito al governo al termine delle consultazioni con il premier incaricato, Matteo Renzi.
Scelta Civica: ‘Noi in prima linea’ – “La nostra è una intenzione di partecipare profondamente a questa fase che deve essere di cambiamento radicale del Paese”. Lo afferma Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica al termine delle consultazioni con Matteo Renzi. “Una partecipazione convinta in prima linea, condividendo tutte le responsabilità, ha aggiunto. ‘Noi abbiamo delle priorità che abbiamo ribadito e ci sembra che coincidano con quelle del presidente incaricato: lavoro e occupazione che in parte sono coincidenti: la pressione fiscale che è ormai è insostenibile e tutto quel pacchetto di liberalizzazioni e semplificazioni della macchina dello Stato”.
Lega: ‘In disaccordo quasi su tutto’ – Emerge “un desiderio di riaccentrare competenze e soldi e se è così noi non ci siamo e la Lega è dall’altra parte della barricata”. Lo afferma il segretario della Lega Matteo Salvini al termine delle consultazioni con il premier incaricato Matteo Renzi. “Mai abbiamo pensato – prosegue Salvini – di dare un voto a un governo che esce dal Palazzo e meno che meno a un governo di sinistra. A differenza di M5S – sottolinea però – abbiamo voluto portare le nostre proposte ma ora rimane la via della battaglia Paese per Paese”.
Svp: ‘Non abbiamo chiesto poltrone’ – “Noi vogliamo il rafforzamento dell’autonomia e in questa ottica siamo disposti a assumerci più responsabilità”. Lo ha affermato la Svp al termine delle Consultazioni con il premier incaricato Matteo Renzi. Tutti i diversi rappresentanti hanno sottolineato come da parte del segretario vi sia stata disponibilità a “confermare gli accordi presi in precedenza” e in alcuni casi anche a integrarli, conclude il presidente delle Autonomie al Senato Karl Zeller.
Fdi: ‘Staffetta è errore, noi opposizione responsabile’ – “Abbiamo ribadito la nostra protesta per il metodo che vede il terzo governo passare sopra la testa italiani e che appare distante anche dall’idea che Renzi ha dato di sé”. Lo afferma Giorgia Meloni a nome di Fdi al termine delle consultazioni con Matteo Renzi, sottolineando come il partito farà comunque “un’opposizione responsabile”. “Fdi – dice infatti – valuterà il merito dei provvedimenti. Noi siamo interessati al tema delle riforme”. Per quanto riguarda la legge elettorale Meloni sottolinea come Renzi abbia spiegato che la responsabilità della mancata introduzione delle preferenze sia di Forza Italia. Spazio poi anche per i Marò: Fdi poco prima di lasciare la sala ha infatti mostrato alcuni manifesti nei quali si chiede di salvare i due fucilieri.
Psi: ‘Conferma febbraio riforme e governo a breve’ – “Renzi ha riconfermato la scaletta, con partenza immediata della legge elettorale e delle riforme costituzionali a febbraio”. Lo ha affermato il segretario del Psi Riccardo Nencini, al termine delle consultazioni con il futuro premier, sottolineando che per la formazione dell’Esecutivo i “tempi sono quelli di una velocità ponderata”. “Abbiamo chiesto – dice poi – un cronoprogramma e di conoscere con certezza la maggioranza che sosterrà il governo”.
I COMMENTI
Napolitano, non parlo ho troppe cose per la testa – “Ho troppe cose per la testa”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lasciando le celebrazioni a Palazzo Borromeo. Che tempi per la crisi? “Sapete tutto, afferma il Capo dello Stato”.
Lorenzo Dellai (Popolari per l’Italia) – “Leggo con un sorriso le dichiarazioni dell’onorevole Michaela Biancofiore a proposito del gossip sui possibili ministri che ha coinvolto anche il mio nome. La collega si preoccupa per nulla: non esiste nessuna ipotesi che mi riguarda”. A dirlo è lo stesso Lorenzo Dellai, capogruppo dei popolari Per l’Italia alla Camera, dopo le dichiarazioni della deputata di Forza Italia, che ha dichiarato di augurarsi che Dellai non entri nel Governo Renzi. “Se, come credo, si può dunque sentire rassicurata – prosegue Dellai – in cambio lei rassicuri me: continui per favore ad essere sé stessa e le Provincie autonome di Trento e Bolzano non correranno nessun rischio di essere governate da Forza Italia per i prossimi decenni. E non è poco”.
Giovanni Toti (Forza Italia) – “Nonostante Enrico Letta sia stato licenziato da una riunione sovietica della direzione del Pd – assicura Giovanni Toti – noi avremo un rapporto corretto dall’opposizione con Matteo Renzi. La nostra opposizione a Renzi sarà cristallina – ha aggiunto – ma approvare l’Italicum è fondamentale perché se un governo non funziona almeno si potrà tornare alle urne”. Toti ha sottolineato che Fi è compatta intorno a Silvio Berlusconi: “Nessuno di noi ha intenzione di discostarsi dal nostro leader”.
Beppe Grillo – Renzi come l’Arlecchino servitore di due padroni, Berlusconi e De Benedetti. Beppe Grillo attacca ancora dal suo blog il premier incaricato. “Un quarto di secolo con due partiti dominati da due persone: De Benedetti e Berlusconi, che in pubblico si combattono e in privato convergono quando hanno gli stessi interessi” scrive il leader M5s che continua: “Il gruppo l’Espresso è il primo sponsor di Renzie, si può dire che giornalisticamente lo ha inventato, costruito nell’ultimo anno”.
Cei – “Su ogni rinnovamento abbiamo il diritto di avere delle attese. Per quanto ci riguarda le attese forti sono per la famiglia e per il lavoro”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, parlando del futuro governo Renzi. Per il segretario generale della Cei il governo dovrà anche operare per “un riequilibrio delle realtà che costituiscono la società, evitando ideologismi, a partire dalla famiglia”.
Ed Miliband – “Matteo Renzi si è guadagnato la sua occasione. E’ intelligente e appassionato riguardo i bisogni dell’Italia. E’ new new Labour”. Cosi’ in un tweet il leader del Labour Party Ed Miliband ha espresso il suo appoggio a Matteo Renzi.
Ignazio Marino – “Certo che ho fiducia in Renzi, l’ho sostenuto… Non solo ho fiducia personale come individuo ma ho anche molta fiducia nell’attenzione speciale che lui avrà per il lavoro dei sindaci che devono rispondere direttamente alle esigenze percepite dai cittadini nella loro vita quotidiana”. Lo afferma il sindaco Ignazio Marino interpellato in merito.
Per il Financial Times, Matteo Renzi mette a punto ”un’agenda di riforme ambiziosa per i primi 100 giorni di governo”. “Con una radicale dichiarazione di intenti, il trentanovenne leader del Pd ha detto di voler andare avanti questo mese col progetto di cambiare la costituzione e la legge elettorale per rendere il governo più stabile ed efficace”. A marzo seguirà poi la riforma del mercato del lavoro, ad aprile quella della pubblica amministrazione e a maggio quella fiscale, aggiunge il giornale d’Oltremanica, sottolineando quindi che Renzi diventerà il più giovane premier che l’Italia abbia mai avuto. Anche il Wall Street Journal dedica un ampio servizio all’ascesa dirompente di Renzi, che in pochi giorni ”ha guidato la rivolta contro il collega Letta”, è salito al Quirinale, ha accettato l’incarico di formare un nuovo governo ed ha ”promesso un’azione rapida ed ambiziosa”. Ma, avverte il quotidiano finanziario americano, ”con soli cinque anni di esperienza come sindaco di Firenze, avrà bisogno di alleati che siano pesi massimi nel gestire il tentacolare apparato politico e attuare la sua ambiziosa agenda”. (ANSA)