LONDRA (WSI) – Il premier Matteo Renzi oggi a Londra. A Downing Street ha incontrato il primo ministro britannico David Cameron.
“Sono dalla parte della Francia . I Paesi non vanno trattati come studenti”, ha detto Renzi. “Rispetto la decisione di un Paese libero e amico come la Francia, nessuno deve trattare gli altri Paesi come si trattano degli studenti”, ha aggiunto il premier a Londra rispondendo alle polemiche sulla decisione di Parigi di rinviare il rientro al 3%. “Io sto con dalla parte di Francois Hollande e Manuel Valls”, ha aggiunto.
“Noi rispettiamo i limiti che ci siamo dati del 3%”, ha risposto il premier a chi gli chiedeva di commentare le decisioni della Francia sui conti e le polemiche che ne sono seguite. Renzi ha affermato di appoggiare Parigi: “Ma naturalmente per l’Italia la situazione è diversa: noi rispettiamo i limiti che ci siamo dati del 3%”.
“Sono qui per presentare i risultati delle riforme”, ha spiegato il premier ricordando come nella sua prima visita, sei mesi fa, gli investitori avessero sottolineato che “come spesso si dice il problema dell’Italia è la timeline”. “Ho promesso che sarei tornato e sono qui”, ha detto. Nel pomeriggio il premier incontrerà nuovamente gli investitori della City ai quali presenterà in dieci punti lo stato dell’arte delle riforme. Il premier ha quindi ricordato di essere stato a Londra esattamente sei mesi fa, quando era stato appena nominato, e che aveva promesso che sarebbe tornato. “Ringrazio Cameron – ha aggiunto – per questo incontro a sei mesi esatti da allora”.
Poi sull’articolo 18: “La riforma dell’art.18 è una grande riforma del mercato del lavoro e sarà molto apprezzata dagli investitori”, ha detto Renzi aggiungendo che sarebbe importante capire che “non è una battaglia ideologica”. Chi pensa che sia “una mezza riforma non ha sentito la direzione del Pd o non ne ha letto il testo”.
“Abbiamo bisogno di un cambiamento in Europa”, ha detto il primo ministro britannico David Cameron incontrando Renzi. Cameron ha sottolineato che l’Europa deve essere “più flessibile” o meglio, come ha detto Renzi, “più smart”.
E intanto il commissario designato agli affari economici Pierre Moscovici nell’audizione all’Europarlamento ha detto che “stabilità e crescita non sono opposti, non c’è crescita senza riduzione dei debiti e non c’è riduzione dei debiti senza crescita”. “Mi assicurerò che tutti, sottolineo tutti, rispettino le regole comuni”, ha aggiunto.
La sfida all’austerità e al metodo Merkel per risanare i conti pubblici è ufficialmente partita, per mano della Francia che si ribella contro Bruxelles e contro nuovi sforzi per riportare il deficit sotto controllo. Da Berlino la reazione è immediata: “i Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere”, replica la cancelliera Angela Merkel, rimettendo subito al loro posto quei paletti che Parigi vuole mettere da parte.
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LONDRA (WSI) – L’Italia rispetta la decisione della Francia di sforare il tetto del 3% del Pil i prossimi anni e invita i Paesi Ue a non trattare i partner “da studenti”.
Lo ha detto il premier Matteo Renzi a margine della sua visita a Londra.
“Se la Francia ha deciso così avrà i propri motivi e io sto dalla parte di [il presidente François] Hollande e [del premier Manuel] Valls”, ha detto Renzi.
“Rispettiamo le decisioni di un Paese libero ed amico come la Francia. E nessuno abbia il diritto di trattare altri Paesi con lo stile con cui si trattano gli studenti”, ha aggiunto il premier.
Parigi intende riportare il deficit sotto il 3% del Pil solo nel 2017. L’Italia, pur rispettando il tetto del 3%, ha rinviato dal 2016 al 2017 il pareggio di bilancio strutturale.
L’Italia “è in una situazione diversa e noi rispettiamo i limiti che ci siamo dati del 3%”, ha proseguito Renzi.
In un’intervista al Foglio il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, aggiunge che l’Italia ha una strategia di risanamento e riforme “diversa da quella di Parigi”.
L’ex dirigente dell’Ocse spiega così perché Roma non può sforare il 3%: “Un Paese ad alto debito deve innanzitutto rispettare i mercati. Una loro incertezza avrebbe costi assolutamente insostenibili”. (Reuters)