Nonostante la contrarietà di Forza Italia e Area Popolare, Matteo Renzi ci prova e torna a parlare di Mattarellum, la vecchia legge elettorale, emblema del maggioritario e delle aggregazioni e dei partiti maggiori. Nel corso di un’intervista a Corriere Live l’ex premier ammette:
“I numeri sul Mattarellum li vedremo nella discussione parlamentare. Con la Lega i voti per il Mattarellum ci sono: vogliono dire di no al Mattarellum? Votino”.
L’ex segretario quindi lancia la palla avvelenata e aspetta che dall’altra parte ci sia qualcuno a raccoglierla. Così nel suo partito, il capogruppo Emanuele Fiano ha sostenuto che non basta la presa di posizione tendente al no di Forza Italia e Area Popolare ma anche altri gruppi devono dire la loro sul Mattarellum, forse nella seduta di martedì prossimo.
Nel Pd Simone Valiante, deputato che sostiene Michele Emiliano al congresso, cerca di portare la discussione interna al partito su aspetti concreti come ad esempio i capilista bloccati.
Ma a rispondere in maniera indiretta a Renzi e Danilo Toninelli del Movimento Cinque Stelle che ha ricordato, intervistato alla radio, che il Pd ha fatto sa solo 7 proposte di legge elettorale.
Ma dove vuole andare? Non si arriverà mai ad una quadra se ognuno pensa ai suoi interessi. Siccome il Pd sta andando in frantumi sta bloccando tutto il Paese. Renzi è l’artefice di questo disastro. Il rischio è che si vada a votare con queste due leggi diverse che sono state riscritte dalla Consulta.
Proprio il Movimento Cinque Stelle, in vista delle elezioni, rilancia il referendum sull’euro nel “Libro a 5 stelle dei cittadini per l’Europa”, un documento di appena 8 pagine e suddiviso in 7 aree tematiche, tra le quali spicca quella sull’Unione monetaria. In esso i pentastellati rilanciano la proposta di una consultazione referendaria, da realizzarsi però solo dopo aver adottato una legge costituzionale che preveda il referendum consultivo.