Le linee guida proposte dalla Bce sugli accantonamenti per i npl delle banche sono stati accolte male non solo dal segretario del Partito democratico
Non ha usato mezzi termini, Matteo Renzi, sulle nuove linee guida messe in consultazione dalla Banca centrale europea sulla politica di accantonamenti per i non-performing loan (npl) delle banche.
“È una scelta folle e suicida” scrive il leader politico nella sua enews e, subito dopo, rincara la dose: “Ne parlano in pochi, ma bisogna farsi sentire: cambiare le regole senza capire che danni vengono fatti rischia di provocare una terribile crisi. Proprio adesso che ne siamo fuori. Con il meccanismo che vorrebbero imporci, fare credito alle piccole e medie imprese risulterà quasi impossibile. E salteranno altre banche, altri correntisti, altri risparmiatori”.
Renzi non è il solo ad aver alzato gli scudi contro la proposta della Banca centrale europea che imporrebbe alle banche di innalzare al 100% gli accantonamenti sui crediti deteriorati di nuova classificazione a partire da inizio 2018. La copertura dei crediti deteriorati senza garanzia dovrà essere effettuata in un arco di due anni. sette gli anni concessi per i crediti deteriorati garantiti.
Imprese preoccupate
Una nota di Confindustria sostiene che gli automatismi “se confermati, avrebbero un impatto di grande rilievo sui requisiti patrimoniali delle banche, imponendo loro nuovi e onerosi accantonamenti e anche sul mondo delle imprese con una ulteriore, ingiustificata, stretta nell’offerta di credito”.
Per la Confederazione degli industriali la scelta della Bce è “incomprensibile e irragionevole se si considera che siamo all’inizio di una fase di ripresa e che con simili interventi si rischia di ridurre e depotenziare gli effetti positivi che si sono realizzati nell’economia reale e che è necessario continuare a stimolare con ulteriori interventi di politica economica”.
Un macigno per le banche italiane
Antonio Patuelli, il presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi) ha definito le nuove linee guida “macigni” nel corso di un forum dell’agenzia Ansa.
Anche la Banca d’Italia si è espressa in maniera critica, auspicando un riequilibrio dell’intervento che escluda le posizioni garantite da collaterale e si applichi solo ai nuovi flussi e non allo stock di crediti esistenti.
Regole negative per l’Italia
Secondo un’analisi del Credit Suisse le nuove regole sui npl potrebbero essere “potenzialmente negative” per l’Italia e portare a un aumento della copertura dei prestiti “unlikely to pay e past due”, attualmente pari al 36% e 26%, con ulteriori vendite a prezzi ribassati dei npl.