ROMA (WSI) – E’ arrivato l’ok definitivo ai primi decreti del Jobs act, quelli relativi al nuovo contratto a tutele crescenti e agli ammortizzatori. Approvato anche il ddl concorrenza con nuove liberalizzazioni. Rinviato invece per l’ennesima volta il pacchetto di misure fiscali.
“Abbiamo tolto ogni alibi a quelli che dicono che assumere in Italia non è conveniente: meno tasse, ma anche meno incertezze normative”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
“Ora o mai più: sgravi per chi assume a tempo indeterminato; modifica del sistema di tutele crescenti del contratto di lavoro. Oggi è più facile entrare nel lavoro, e ci sono più tutele in uscita”. Inoltre, attraverso il decreto legislativo sulle tipologie contrattuali “rottamiamo e superiamo un certo modello del diritto lavoro: allo stesso tempo superiamo l’articolo 18 e i cocopro e cococo”. Quello di oggi “è un giorno atteso da molti anni da una intera generazione, che ha visto la politica fare la guerra ai precari ma non al precariato”.
“Per la prima volta c’è una generazione che vede finalmente riconosciuto il proprio diritto ad avere maggiori tutele”. E “a chi pensa che senza l’articolo 18 il tempo indeterminato non sarà più quello che conosciamo, dico con molta serenità che parole come mutuo, ferie, buonuscita, diritti, entrano nel vocabolario di una generazione che finora ne è stata esclusa in modo inaccettabile”.
Di fatto, “circa 200.000 persone passeranno dai co.co.pro., dalla collaborazione coordinata, a un lavoro a tempo indeterminato”. Noi “restituiamo i co.co.vari ai pollai…”. Resta la norma sul demansionamento (da Palazzo Chigi preferiscono chiamarlo “rimansionamento”) e quindi rimane la norma sui licenziamenti collettivi.
Critiche dei sindacati: “sul tema del lavoro il Governo va nella direzione sbagliata”, ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. “Il mantenimento delle norme sui licenziamenti collettivi è un grave errore del governo”, ha detto in una nota il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni.
Sul ddl concorrenza, Renzi afferma che “in Italia diventa più semplice la tutela dei consumatori”. Ancora: “questo che stiamo facendo è il tentativo di attaccare alcune rendite di posizione che hanno caratterizzato la storia del paese. “Si tratta di una sforbiciata sia perché riduciamo il gap tra chi ha o meglio tra chi gode di una rendita di posizione e chi non ne usufruisce”.
Il Cipe di oggi ha destinato inoltre, stando a quanto detto da Renzi, “127 milioni ad interventi sul Sulcis, 250 milioni per contratti di sviluppo, 700 milioni per il rischio idrolgeologico, oltre un miliardo al Fondo di sviluppo e coesione per il Sud che è il vero problema dell’Italia: mentre il Nord è ripartito, il Sud ancora barcolla…”.