ROMA (WSI) – Secondo quanto afferma il Premier Renzi, le tasse caleranno nel 2017 ma in realtà dietro l’angolo c’è il rischio concreto di un prossimo aumento dell’IVA. Intervistato da Bruno Vespa, durante la trasmissione “Porta a Porta”, il premier ha parlato a tutto campo del capitolo previdenziale che tiene banco da diversi mesi.
Lo stesso presidente del Consiglio infatti poco tempo fa aveva annunciato l’introduzione dell’Ape, il cosiddetto anticipo pensionistico che arriverà forse nella prossima Legge di Stabilità 2017, ma ancora i dettagli non ci sono. “Ci stiamo lavorando” – assicura Renzi.
“Stiamo studiando un meccanismo sapendo che ci sono i vincoli di Bruxelles e sulle leggi bisogna essere credibili (…) per andare in pensione devi essere disposto a rinunciare a una piccola percentuale l’anno, che vada dall’1 al 3%. Solo per quelli che son messi male, hanno pensione bassa e hanno 55 anni puoi togliere l’1%, per gli altri magari puoi arrivare al 4%”.
Il premier fa il punto anche sul sistema fiscale del nostro paese annunciando un “nuovo” calo delle tasse nel 2017 ma non sbilanciandosi sulle modalità.
“Non dirò come finché non avrò numeri chiari ma ad esempio per l’Irpef ci sono cinque scaglioni: più che limarli di un punto sarebbe interessante ridurli”.
Ma i piani del Tesoro sono ben altri. Il ministro delle finanze, Pier Carlo Padoan ha scritto una lettera ai commissari Ue Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis in cui rassicura Bruxelles del fatto che l’Italia rispetterà i requisiti previsti dal Patto di Stabilità. In particolare, come scrive Il Giornale, il numero uno di via XX Settembre sembra aprire all’ipotesi di non congelare più l’aumento Iva e dal 2017, accontentando così l’Europa e aumentando le aliquote dal 10 al 13% e dal 22 al 24%.
“Soldi presi dai contribuenti con la mano destra e restituiti, solo in parte, con la sinistra. Purtroppo l’Europa comporta questo costo. C’è solo da sperare che lo scenario macroeconomico non peggiori. «L’Italia ha tentato tutte le strade e sarebbero guai grossi se ci fosse un’altra recessione», ha dichiarato l’ex capo economista del Tesoro, Lorenzo Codogno al Telegraph. Come minimo, bisogna allacciare le cinture”.