ROMA (WSI) – Venticinque milioni di danni per un servizio video. Tanto ha chiesto di risarcimento il colosso energetico italiano alla trasmissione della Rai Report, colpevole di aver intaccato l’immagine del gruppo guidato da Paolo Scaroni.
Il colosso, che conta 79 mila dipendenti e 100 miliardi di fatturato l’anno, vuole far pagare a Report i danni di immagine presumibilmente subiti nella puntata “Ritardi con Eni” mandata in ondata a meta’ dicembre 2012.
Cento quarantacinque pagine di citazione in causa. L’azienda contesta tutto, a partire dal titolo. Ma la giornalista ha detto di essere pronta a dimostrare la bonta’ del suo lavoro. “Non invoco nessuna immunità, se sbaglio voglio essere punita”, ha dichiarato in una intervista intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“Contestano che il maggior costo del gas dovuto ai contratti take or pay con la Russia finisca sulle bollette, quando lo stesso Scaroni ha chiesto in un’audizione al Senato che non siano gli azionisti a farsene carico. La ricostruzione della opacità nei contratti con il Kazakistan. Le critiche alla campagna sconti della scorsa estate. La questione ambientale in Basilicata. Perfino la remunerazione di Scaroni, pubblicata sul sito dell’Eni, e di cui abbiamo spiegato il meccanismo delle stock option pagate per cassa. Ce n’è di spazio in 145 pagine…”, dice la conduttrice.
Il programma di inchieste condotto da Milena Gabanelli va in onda la domenica e ottiene in media l’8% di share degli ascolti.
L’Eni e’ la nostra piu’ importante azienda e una delle piu’ importanti al mondo. Ma chi puo’ dire di conoscerla veramente visto che nemmeno il Parlamento sa quanto ci costa il gas che compriamo dalla Russia?
RIGUARDA LA PUNTATA DI REPORT “RITARDI CON ENI”: