ROMA (WSI) – Di seguito la replica di Banca Etruria all’articolo di Wall Street Italia “Gettoni Rai taroccati. Fornitore? Banca Etruria”, dello scorso 25 aprile 2016:
“Dal titolo di tale notizia sembrerebbe quindi di potersi desumere che la Banca abbia fornito alla Rai presunti “gettoni taroccati”. Premettiamo che la Banca non è fornitore della Rai ma dell’Istituto Zecca e Poligrafico dello Stato S.p.A. e che comunque non conia, né fornisce alcun gettone d’oro limitandosi a vendere alla Zecca di Stato lingotti di oro puro”.
Di conseguenza, “in replica alle notizie diffuse a partire dallo scorso 23 aprile, in merito alla fornitura di lingotti d’oro alla Zecca di Stato, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio SpA precisa che:
- la Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio SpA (come, in precedenza, la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Soc. Coop.) è fornitore dell’Istituto Zecca e Poligrafico dello Stato SpA di lingotti di oro certificati con finezza esclusiva 999,9 e prodotti da raffinerie iscritte nella lista del “London Good Delivery”;
- Tali lingotti, e tutti quelli commercializzati dalla Banca, sono stati e vengono tutt’ora acquistati presso primarie controparti bancarie internazionali e/o operatori altamente specializzati. Ciascun lingotto è caratterizzato da una propria punzonatura che riporta il peso, la numerazione univoca, la finezza (nella fattispecie che attesta il titolo 999,9) ed il marchio della raffineria produttrice;
- Nelle operazioni di compravendita del metallo, la Banca opera quale mero intermediario e non è vero che essa effettua interventi di lavorazione sui lingotti;
- In qualità di principale Banca Italiana per intermediazione di oro, in oltre 40 anni l’Istituto non ha mai ricevuto alcuna contestazione in ordine al grado di purezza del metallo negoziato
Wall Street Italia ha riportato la notizia, in base a quanto appreso dalla trasmissione televisiva Report, condotta dalla giornalista Milena Gabanelli.
Di seguito, il testo originale della notizia di Wall Street Italia:
La Rai e chi ha partecipato a giochi televisivi con vincite in gettoni d’oro sono vittime di una frode in commercio. Il caso messo in luce dalla squadra di Report riguarda la vincita della signora Maria Cristina Sparanide che, partecipando nel 2013 alla trasmissione di RaiUno, “Red or Black”, aveva vinto 100mila euro in gettoni d’oro. Il premio in gettoni è un meccanismo consolidato dal 1955 (a partire dalla trasmissione Lascia o Raddoppia), utilizzato al posto del denaro contante per non violare la legge sul gioco d’azzardo.
Ma la Rai si distingue perché è l’unica al mondo a premiare con gettoni d’oro 999,9, cioè gettoni al massimo della purezza: le altre emittenti televisive, come ad esempio Mediaset, pagano con gettoni in oro 750.
La vincita in gettoni della signora però si riduce perché su di essi devono essere pagate oltre alle tasse, l’Iva, al costo del conio del gettone un altro onere ossia il calo del 2 per cento dovuto alla fusione. A conti fatti, la vincita di 100 mila euro si riduce così a poco più di 64 mila.
La Rai dal 2009 ha un contratto di fornitura esclusiva con la Zecca dello Stato, la quale conia i gettoni d’oro e li certifica
I gettoni che escono dalla Zecca sono marcati come oro fino: 999,9, ma Report ha scoperto che quei gettoni hanno in realtà un titolo più basso: 995 rispetto al 999,9 certificato e stampato dalla Zecca di Stato. Ovvero: per ogni chilo d’oro, ci sono cinque grammi di altro materiale non prezioso.
Questo nonostante la Rai lo abbia acquistato, e di conseguenza pagato, come oro purissimo.
Una “manina” avrebbe sottratto cinque grammi di oro ogni chilo di metallo prezioso a spese della Rai, che ogni anno sborsa dai sei ai dieci milioni di euro in gettoni d’oro acquistandoli dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato. “È un fatto isolato o un sistema?” si chiede il giornalista.
Report seguendo la traccia dell’oro ha scoperto che il fornitore esclusivo della Zecca è Banca Etruria, proprio quell’istituto al centro delle polemiche nei mesi scorsi per essersi salvata sulle spalle dei risparmiatori, banca da cui la Zecca ha acquistato, secondo quanto emerso dalle indagini di Report, “milioni di euro in lingotti d’oro per trasformarli in gettoni della Rai per anni e senza bando di gara”.
Perché “è la banca che ci fa il prezzo più basso”. La Zecca, intanto, fa sapere che dei lingotti forniti da Banca Etruria, il 20% è stato controllato in ingresso, ed è risultato oro 999,9. Ma, in ogni caso, ha comunque deciso di presentare un esposto alla Procura per far luce sulla vicenda.