Economia

Rete Rurale Nazionale: che cosa è, obiettivi raggiunti e Recovery plan

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Nonostante l’emergenza economica legata al Covid l’agricoltura italiana si conferma la più ricca d’Europa con un valore aggiunto che nel 2020 ha toccato i 31,3 miliardi di euro, davanti a Francia (30,2 miliardi di euro) e Spagna (29,3 miliardi di euro), nonostante la superficie nazionale sia circa la metà di quella francese e spagnola.
Un risultato reso possibile grazie anche agli sforzi messi in atto dalla Rete Rurale Nazionale, il programma che supporta le politiche di sviluppo delle aree agricole con l’obiettivo di favorire scambi di esperienze e conoscenze tra gli operatori del settore, le istituzioni e dei soggetti che operano e vivono nelle zone rurali.
In particolare la Rete Rurale Nazionale ha il compito di stimolare la partecipazione dei portatori d’interesse all’attuazione dello sviluppo rurale, di migliorare la qualità dell’attuazione dei programmi di sviluppo rurale regionali, di informare il pubblico e i potenziali beneficiari sulle politiche di sviluppo rurale e su eventuali possibilità di finanziamento, e di promuovere l’innovazione nel settore agricolo, nella produzione alimentare, nella silvicoltura e nelle zone rurali.
La Rete Rurale Nazionale finanzia interventi a livello nazionale, mentre le operazioni da attuare a livello regionale vengono finanziate dai singoli Programmi di Sviluppo Rurale (Psr).

La Rete Rurale Nazionale è finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Fears) con un contributo di 59,6 milioni euro, a cui si aggiunge il cofinanziamento nazionale, pari a circa 55 milioni di euro, per un totale di 114,7 milioni di euro.

A sua volta la Rete Rurale Nazionale si inserisce in un più ampio progetto europeo (Rete Rurale Europea) che accompagna e integra tutte le attività legate allo sviluppo delle aree rurali nella zona euro.

Per approfondire le attività, il programma e le peculiarità della Rete Rurale Nazionale clicca qui” 

 

Risultati della Rete Rurale Nazionale

Per armonizzare sempre di più gli interventi a livello regionale la Rete Rurale Nazionale ha realizzato numerosi interventi.

Per far sentire la voce degli agricoltori è stato creato il Catalogo Sviluppo rurale “Tutta un’altra storia” al cui interno sono raccolte 65 testimonianze di buone pratiche sostenute dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e attuate grazie ai finanziamenti dei programmi di sviluppo rurale regionali (PSR) effettuate in relazione agli obiettivi tematici dell’Accordo di Partenariato (AP) e all’obiettivo trasversale di comunicazione.  Gli esempi e i casi proposti in questo catalogo evidenziano l’importanza dell’attività di rete che ha permesso di scoprire capacità, sfide e aspirazioni di diversi attori (operatori e imprenditori agricoli, stakeholder dello sviluppo rurale, rappresentanti istituzionali e moltiplicatori dell’informazione), che si sono tradotte in esperienze aziendali di successo e progetti innovativi.
Oltre a ciò, l’interesse di questa pubblicazione risiede anche nel fatto che essa mostra esempi concreti di applicazione sul campo degli strumenti di politica: attività storiche e interventi innovativi, che investono il tema della sostenibilità e traguardano verso il futuro le strategie di cooperazione, digitalizzazione e diversificazione.

La Rete Rurale Nazionale ha poi realizzato un modello replicabile di formazione per le generazioni future “Rural4learning” con lo scopo di trasferire esperienze, conoscenze e buone pratiche in tema di sviluppo rurale agli studenti degli Istituti agrari e delle università.
L’obiettivo è quello del confronto e dello scambio di conoscenze tra giovani di tutta Italia per trovare nuove soluzioni e generare valore aggiunto per l’ecosistema rurale. Questa iniziativa si propone anche di rafforzare il raccordo tra Istituti agrari, territorio e imprese e di favorire l’orientamento degli studenti verso l’università e il successivo inserimento nel mondo del lavoro.

La Rete Rurale Nazionale ha dato vita alla prima webserie “Off” sull’offerta turistica degli agriturismo. I tre episodi, visibili sui siti www.agriturismoitalia.gov.it e www.reterurale.it, oltre che su Youtube, sono stati girati scegliendo come location altrettanti agriturismi siti in aree rurali ricche di attrattive turistiche e culturali, ma forse ancora poco note al grande pubblico: Barga (Lucca), Piazza Armerina (Enna) e Duino Aurisina (Trieste).
La realizzazione della web serie “Off” si colloca tra le azioni di promozione volte a informare e sensibilizzare sulla tematica dell’agriturismo e della multifunzionalità agricola e contribuire alla conoscenza e alla diffusione del marchio “Agriturismo Italia” e del sistema di classificazione omogenea nazionale a esso associato.

A completare l’attività della Rete Rurale Nazionale ha contribuito anche un’intensa attività di divulgazione a 360° gradi, grazie anche alla pubblicazione di magazine, a riunioni di coordinamento, e la realizzazione di 37 eventi e 63 workshop dedicati.

Rete Rurale Nazionale e Recovery plan

La Rete Rurale Nazionale ha messo a punto anche la “Strategia nazionale per un sistema agricolo, alimentare, forestale, sostenibile e inclusivo”, individuando i principali obiettivi strategici settoriali e di sviluppo dei territori rurali.
La Strategia nazionale costituisce la cornice programmatoria a cui fare riferimento per utilizzare in forma integrata e complementare tutte le risorse finanziarie disponibili (PAC, PNRR, Politica di coesione, Fondo sviluppo e coesione, altre politiche nazionali e regionali), individuando di volta in volta gli strumenti più idonei per massimizzare l’efficienza e l’efficacia dell’azione pubblica.
La proposta individua anche possibili azioni abilitanti che dovranno garantire una maggiore efficienza ed efficacia nel raggiungimento degli obiettivi.

Ci sono poi da considerare le risorse finanziarie che arriveranno con il Recovery fund. Le risorse aggiuntive derivanti dallo strumento NextGEU dovranno essere indirizzate verso interventi che contribuiscono ad una ripresa economica resiliente, sostenibile e digitale in linea con il Green Deal europeo.