“Nelle attuali condizioni dei mercati finanziari emerge il dato di un’industria capace di prestare consulenza personalizzata ed evoluta a segmenti diversi di clientela con obiettivi differenti”. Così Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti, commenta i dati sulla raccolta netta delle reti di consulenza relativa al mese di novembre 2022. E aggiunge:
“Se da un lato è evidente l’attenzione ai titoli di debito pubblico, che coglie anche finestre temporali di posizionamento più prudente, dall’altro si assiste ad una buona ripresa dei prodotti del risparmio gestito, maggiormente utilizzati nel processo di diversificazione del portafoglio di quei clienti che intendono cogliere opportunità in un’ottica di medio-lungo periodo”.
Ma vediamo i dati nel dettaglio.
La raccolta di novembre delle reti di consulenza
L’attività delle reti di consulenza, realizzata nel mese di novembre, determina una raccolta netta totale pari a circa 2,7 miliardi di euro (-28,5% m/m; -30,9% a/a). Nonostante la flessione, il confronto rispetto al mese precedente evidenzia la maggiore propensione all’investimento da parte dei risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Da inizio anno la raccolta netta si attesta a 39,6 miliardi di euro; la liquidità rappresenta solo il 7,1% del flusso totale.
I volumi di raccolta realizzati sui prodotti del risparmio gestito – a ottobre negativi per 45 milioni – crescono, infatti, significativamente e si attestano, nel loro insieme, a 1,6 miliardi di euro, valore più alto degli ultimi sette mesi. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi netti per 712 milioni di euro (-391 milioni ad ottobre), pari al 43,8% delle risorse nette destinate alla componente gestita di portafoglio. Le scelte di investimento privilegiano gli Oicr aperti di diritto estero sui quali vengono realizzate sottoscrizioni nette totali per 546 milioni di euro, con l’evidente preferenza per le gestioni collettive azionarie (575 milioni).
Positiva anche la raccolta realizzata sui fondi aperti italiani (35 milioni) e sui fondi chiusi (131 milioni). La raccolta netta realizzata sulle gestioni patrimoniali individuali è positiva per 450 milioni di euro e aumenta del 43,5% mese su mese; la spinta alla crescita coinvolge sia le gestioni patrimoniali in fondi (Gpf) con investimenti netti per 163 milioni (+57% mese su mese) sia le gestioni individuali mobiliari (Gpm) per le quali si registra la prevalenza delle sottoscrizioni per 287 milioni (+36,8% mese su mese). I versamenti netti sul comparto assicurativo/previdenziale risultano pari a 462 milioni di euro (31 milioni ad ottobre) e si concentrano sulle unit linked (448 milioni).
Nel mese di novembre, pertanto, il contributo al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è positivo per 1,2 miliardi di euro e compensa le uscite registrate, nel loro insieme, dagli altri canali di distribuzione, portando così in positivo il bilancio mensile dell’intero sistema fondi (231 milioni). Medesima dinamica da inizio anno: l’apporto delle Reti si attesta a 11,6 miliardi a fronte degli 8,2 miliardi giunti all’industria degli Oicr aperti
Si conferma, inoltre, l’importate flusso di risorse destinato agli strumenti finanziari amministrati, in crescita del 3,9% mese su mese e pari a 4,3 miliardi di euro.
La raccolta netta sugli strumenti finanziari amministrati si concentra sui titoli di Stato tra volumi realizzati sul mercato primario (1,1 miliardi), principalmente per effetto della finestra di collocamento del BTP Italia, e movimentazioni sul mercato secondario (2 miliardi). Positivo anche il bilancio per le obbligazioni corporate (439 milioni) e per i certificate (215 milioni) mentre il saldo è negativo per i titoli azionari (-145 milioni. Nel corso del mese di novembre sono, quindi, 5,9 i miliardi investiti tra strumenti finanziari e prodotti assicurativi/previdenziali, con un aumento del 44,6% rispetto al mese precedente. La crescita è in parte attribuibile al riposizionamento di risorse liquide precedentemente raccolte; il saldo delle movimentazioni su conti correnti e depositi è, infatti, negativo per 3,3 miliardi di euro.