Al di là dei suoi problemi legali, Donald Trump rischia di di diventare il primo presidente americano, dai tempi di Jimmy Carter, in cerca del secondo mandato durante una recessione economica.
Che l’economia americana metta il freno e viri in territorio negativo è un’ipotesi presa sempre più in considerazione da analisti e investitori. Nel quarto trimestre del 2018, gli esperti vedono già un rallentamento della crescita dal 4,2% al 3,5% registrato nel secondo e nel terzo trimestre, rispettivamente.
E la frenata continuerà nel 2019 e oltre. Gli analisti si aspettano che la crescita rallenti progressivamente man mano che si ridurranno gli effetti dello stimolo fiscale delle tasse più basse. Molti prevedono che l’economia Usa finirà in recessione nel 2020, in pratica l’anno delle elezioni presidenziali.
“Un dollaro forte, una crescita più debole all’estero, un debito societario crescente, un rallentamento del mercato immobiliare e il caos in corso sui dazi non lasciano intravedere nulla di buono“, ha scritto questa settimana Diane Swonk, chief economist di Grant Thornton LLP.
Swonk ha accelerato la sua precedente previsione di recessione dalla seconda metà del 2020 al primo semestre. A ottobre, la National Association for Business Economics ha riferito che due terzi dei analisti intervistati si aspettano una recessione entro la fine dell’anno di rielezione di Trump. Ciò rappresenterebbe un evento storicamente raro – e un infausto per le possibilità del presidente di un secondo mandato. Cosí come successe negli anni Ottanta a Jimmy Carter.